TORINO. Adottato in particolare da austriaci, francesi, svizzeri e tedeschi, il cicloturismo è un mercato in espansione, che negli ultimi anni ha ridato quel tocco di fascino d’altri tempi anche all’Italia. Un dato che, tra l’altro, fattura quasi 72 milioni di euro l’anno nella sola parte austriaca della Via del Danubio. Toccando anche il Piemonte, attualmente in regione si contano 1.300 chilometri di vie ciclabili e 240 strutture bike-friendly, per un 22% del potenziale, che potrebbe innalzarsi, arrivando a toccare 20 mila chilometri di percorsi ciclabili, attraverso investimenti adeguati.
«Abbiamo messo al centro la ciclabilità in dimensione non solo turistica ma anche politica, come una scelta di
In tema di mobilità ciclistica la Regione punta molto sulla priorità della realizzazione di una rete di piste e percorsi ciclabili sicura, che favorisca l’utilizzo della bicicletta. Questo anche in linea con gli orientamenti europei che vedono nello sviluppo di forme di mobilità sostenibile sia uno strumento utile alla riduzione dei consumi energetici e delle emissione di CO2, sia alla valorizzazione turistica e culturale dei territori, rivolto, inoltre, a rilanciare l’economia.
Il 2019, poi, sarà l’anno del centenario dalla nascita di Fausto Coppi, che verrà ricordato con un itinerario percorribile in un giorno, da Novi Ligure, dove c’è il Museo del Ciclismo, alla città natale del campionissimo, Castellania.
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