DOMODOSSOLA. Hanno lavorato un migliaio di ore, investendo 25 mila euro. E alla fine il loro sogno è diventato realtà: hanno ricostruito una delle 8 case in rovina che formano il borgo medievale di Ghesc, in Val d’Ossola, provincia di Verbania. Protagonisti sono Maurizio Cesprini e la sua compagna Paola Gardin, attratti dalla possibilità di salvare il ricco patrimonio architettonico dei villaggi tradizionali costruiti in pietra che punteggiano le Alpi. Nel riattare la vecchia baita hanno puntato sulla valorizzazione di quello che vi era e sull’uso di materiali sostenibili.
Considerato a tutti gli effetti un “villaggio laboratorio”, Ghesc è in parte proprietà dell’Associazione Canova e ospita attività didattiche per studenti di tutto il mondo perché possano imparare le tecniche storiche di costruzione in pietra. La restante parte del villaggio è destinata alle abitazioni private, in attesa del recupero basato sulla valorizzazione dell’esistente e sull’uso di materiali sostenibili. Nel 2007, quando il progetto è partito, Ghesc aveva solo 2 abitanti, ma dal 2018 i residenti del borgo sono aumentati con la nascita del piccolo Emil.
Visto che la rinascita di luoghi abbandonati sta sempre di più prendendo piede in tutta Italia, dal nord al sud della Penisola, la giovane famiglia spera che anche altre vogliano seguire il loro esempio. Iniziative simili a questa potrebbero far rivivere luoghi dal grande fascino.
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