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In demolizione l’ex Palazzo dei Congressi della Regione Piemonte

Disegnato da un’archistar negli Anni Settanta, lascia il posto a un palazzo residenziale moderno, ecologico e sostenibile. Il nuovo edificio si chiamerà “Palazzo contemporaneo”

C’è un palazzo di Torino, sul più arioso boulevard della città (precisamente al civico 21-23 di Corso Corso Stati Uniti) che è in avanzata fase di demolizione. È il Palazzo dei Congressi della Regione Piemonte, anzi: era il Palazzo dei Congressi, perché quel che resta dell’elegante edificio, un esempio aulico di architettura della seconda metà del Novecento, già dalla fine del 2021 è stato venduto per una cinquantina di milioni di euro a un gruppo di investitori privati.

L’abbattimento di antichi edifici, soprattutto ad ex destinazione industriale, non è un fatto insolito nella città. Sono davvero numerosi gli stabilimenti, le fabbriche e le officine sorte nei primi decenni del Novecento ormai scomparse dal tessuto urbano perché dismesse verso il finire degli Anni Ottanta: le aree occupate da questi edifici sono state riconvertite a nuove destinazioni urbanistiche, e della storica attività produttiva precedente non restano che rare tracce, peraltro non sempre riconoscibili.  La chiusura delle fabbriche avvenne sostanzialmente per due motivi: o perché le attività industriali erano ormai soffocate e congestionate dal crescente sviluppo urbanistico attorno agli stabilimenti, per cui diventava necessario trovare una nuova sede produttiva nella cintura della città, oppure perché quelle fabbriche stavano vivendo una insostenibile crisi economica strutturale, e finirono così per essere chiuse per sempre. Erano edifici spesso centenari, caduti via via in abbandono, quasi sempre posizionati nei quartieri periferici a vocazione industriale: abbattuti in toto o in parte, al loro posto sono stati edificati immobili con destinazioni disparate; non mancano le Mostre e i Musei di Arte contemporanea, le grandi superfici commerciali, le palestre, i Centri Congresso, ma soprattutto quelle aree ora accolgono abitazioni residenziali.

Meno frequente è la demolizione di un Palazzo degli Anni Settanta costruito quasi nel centro della Città, nel cuore del quartiere Crocetta. È il caso piuttosto insolito dell’ex Centro Congressi della Regione Piemonte. Ma tant’è.

Questo palazzo, ora in fase di abbattimento, era alto 8 piani, e fu costruito su progetto di Amedeo Albertini (1916-1982) uno dei più noti architetti del secondo dopoguerra, di fama internazionale. A lui si deve, tra l’altro, il progetto del Museo dell’Automobile di Torino e del Palazzo degli Uffici direzionali Fiat di Corso Marconi. Il Palazzo di Corso Stati Uniti accolse originariamente la sede dell’Assessorato all’Agricoltura; poi è diventato il Centro Congressi della Regione Piemonte.

Nonostante la breve ma gloriosa storia di questo edificio, firmato da un archistar di fama consolidata, la sua fine è ormai ineluttabilmente segnata: sarà completamente raso al suolo.

Così ha recentemente precisato Andrea Tessitore, amministratore delegato di Crea.Re.Group (società che opera nel comparto delle operazioni di trading, sviluppo e riposizionamento immobiliare) nel corso di un’intervista a La Stampa: “Crea.Re.Group, con Zetland Capital, ha dato vita al fondo “Gran Torino”, un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da Finint Investments SGR, che ha acquisito il palazzo di corso Stati Uniti 21-23, che verrà totalmente riqualificato. L’immobile sarà interamente ricostruito per diventare una nuova costruzione residenziale che prenderà il nome di ‘Palazzo Contemporaneo’”.

E ancora: “Primula Costruzioni, general contractor leader nelle nuove costruzioni, si sta occupando della demolizione dell’attuale edificio e della costruzione del ‘Palazzo Contemporaneo’, mentre la progettazione sarà affidata allo Studio dell’architetto torinese Fabio Fantolino. Immogroup sarà il broker immobiliare, supportato da Tecma Solutions, società leader in soluzioni tecnologiche e marketing strategico per il mercato delle nuove costruzioni… Il progetto risponde ai criteri di Esg (Environmental Social and Corporate Governance) in tema di rispetto dell’ambiente: le unità immobiliari avranno servizi e caratteristiche d’avanguardia: ampi balconi, terrazzi e servizi condivisi. L’intervento di riqualificazione  ‒ aggiunge Tessitore ‒ dovrebbe essere concluso entro la fine del 2024”.

Il nuovo edificio avrà un’altezza di 34 metri: accoglierà appartamenti green e di alta gamma. Staremo a vedere.

Sergio Donna

Sergio Donna

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