Categories: Attualità

Dall’Arpa: grazie alle abbondanti nevicate reintegrate le risorse idriche alpine

Le cospicue precipitazioni nevose, soprattutto alle alte quote, costituiscono un importante serbatoio per ricaricare sorgenti e falde messe a dura prova dalla scorsa torrida estate

Ben noventatre trincee sono state scavate lungo i pendii sopra Barbonecchia in Val Susa tra i 1300 e i 2800 metri per misurare quanta neve è caduta quest’inverno. Sono stati 65 gli operatori coinvolti, suddivisi in 21 squadre, afferenti alle Arpa (Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia e Veneto), all’Esercito Italiano (Centro Addestramento Alpino e Brigata Alpina Taurinense), al Corpo Forestale della Valle d’Aosta, ad alcune società di produzione idroelettrica (ENEL, Compagnia valdostana delle acque, IREN Energia e A2A), alla Provincia Autonoma di Bolzano, al Centro Funzionale della Valle D’Aosta, nonché ad alcuni centri di ricerca (Politecnico di Torino, Fondazione CIMA e EURACH).
Le attività di rilievo svolte il 20 marzo nell’ambito del quarto interconfronto SWE hanno permesso di raggiungere gli obiettivi dell’incontro e in particolare di valutare la variabilità del manto nevoso su un ampio bacino montano (circa 50 kmq).
I dati rilevati sul campo e trasmessi in diretta alla postazione di controllo ed elaborazione di Arpa Valle d’Aosta hanno consentito di analizzare lo stato dell’innevamento della regione (spessore e densità medi del manto nevoso di 1,68 m e 335 kg/m3) e valutare la risorsa idrica in esso immagazzinata a fine inverno, pari a 0,55 m di equivalente in acqua.
Queste informazioni, oltre a evidenziare una situazione di complessiva abbondanza della risorsa idrica che nei mesi futuri contribuirà ad alimentare le falde e i corsi d’acqua delle vallate alpine, hanno permesso di indagare in che modo il manto nevoso si distribuisce sui versanti delle nostre montagne e di supportare gli enti preposti al monitoraggio nella organizzazione delle misure a terra e nell’ottimizzazione delle risorse umane e tecnologiche necessarie per una corretta conoscenza della risorse idrica.
L’abbondanza di precipitazioni nevose dell’inverno appena concluso, costituisce, soprattutto alle alte quote, un serbatoio significativo ed importante che consentirà di ricaricare le sorgenti e le falde messe a dura prova dalla scorsa torrida e secca estate 2017.
In più, la condivisione e il confronto di differenti tecniche di misura e analisi dei dati condotte dai tecnici, ha aggiunto valore all’esperienza delineando possibili standard per tutto il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente.
Piero Abrate

Share
Published by
Piero Abrate

Recent Posts

“Commissario scusi, stavo schiattando di caldo” | ADDIO FINESTRINI ABBASSATI: da oggi sono reato

Mettersi al volante nel cuore dell'estate può mettere a repentaglio la salute degli automobilisti: l'ultimo…

2 ore ago

Bollo auto, “Piemontesi smettete subito di pagarlo”: da oggi è GRATIS al 100% | Passata la legge epocale

Piemonte regione dell'anno. Se vivi qui puoi smettere di pagare il bollo auto Possedere un’automobile,…

4 ore ago

Ufficiale: nuova tassa per chi ha questo conto corrente | Agenzia delle Entrate, dramma in arrivo per tutti gli italiani

L'Agenzia delle Entrate ha messo nel mirino le posizioni non dichiarate, e le conseguenze possono…

7 ore ago

Il pesce più mangiato in Piemonte è come l’eroina: “crea allucinazioni” | Non comprarlo mai più

Scopri il misterioso pesce che, apprezzato in alcune zone tra cui il Piemonte, provoca effetti…

9 ore ago

“Devi mettere una foglia nel calzino” | Trucco di Nonna Ida per distruggere il raffreddore: così ti dura solo 2 ore

Un rimedio della nonna che sta facendo impazzire il web: semplice, naturale e sorprendentemente efficace,…

12 ore ago

“Data di scadenza 31.07” | Villa Crespi, scoppia il terremoto: accuse gravissime per Cannavacciuolo

Un super-regalo si trasforma in un amaro epilogo: cliente di Villa Crespi lancia la polemica.…

15 ore ago