«L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente interessati da fenomeni franosi, con 620.808 frane che interessano un’area di 23.700 km2 , pari al 7,9% del territorio nazionale…». Inizia così il rapporto 2018 dell’Ipsia (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) intitolato Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Il cercare un metodo per poter prevenire efficacemente questi fenomeni, capaci di ricomparire in medesime posizioni anche dopo secoli di apparente inattività, è alla base degli studi di molti esperti. Dall’Inventario IFFI, raccolta dettagliata della distribuzione dei fenomeni franosi sul territorio italiano, utilizzato per la valutazione della pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico, fino ai droni per monitorare le zone inaccessibili, l’obiettivo è la “progettazione preliminare di interventi di difesa del suolo e di reti infrastrutturali e la redazione dei Piani di Emergenza e di Protezione Civile”. Ogni anno, sono centinaia gli eventi principali di frana ed alluvione sul territorio nazionale che causano vittime, feriti od evacuati e svariati, spesso incalcolabili, danni ad edifici, beni culturali e infrastrutture di comunicazione.
La ricerca, in questi ultimi tempi, sta facendo nuovi ed importanti passi, grazie a tecnologie innovative e intelligenti in grado di stabilire eventi naturali potenzialmente pericolosi e capaci di valutare in anticipo i livelli di rischio. Queste tecnologie aiutano a prevenire possibili emergenze nei confronti di ambiente, infrastrutture e popolazioni. Sispe e Lasmon sono ad esempio due dei 23 progetti, tutti orgogliosamente green, selezionati attraverso i bandi della Regione Piemonte che si prefiggono l’importante compito di inserirsi nel contesto delle tecnologie per la “mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”. I due importanti progetti, che entreranno in attività rispettivamente verso l’inizio e la fine del 2019, saranno firmati Clever, uno dei sette Poli di Innovazione della Regione, operante nelle “aree tecnologiche ed operative dell’energia ed efficienza energetica, delle risorse idriche, dell’economica circolare, delle infrastrutture e reti di distribuzione, della mobilità sostenibile e delle clean solutions”, gestito e coordinato dall’environment Park di Torino e dal Consorzio Un.I.Ver di Vercelli.
Grazie ad una rete di mini radar in banda X distribuiti sul territorio, il Progetto Sispe punta a realizzare un sistema di monitoraggio delle precipitazioni, capace, laddove si manifesti il pericolo di inondazione, di allertare la protezione civile; tutto questo, ovviamente, in tempi brevi ed adeguati per una corretta risposta da parte della popolazione.
Passando al problema dei fenomeni franosi, molto numerosi nella nostra penisola, di grande importanza è, invece, il progetto Lasmon, che si struttura come un innovativo sistema di controllo geotecnico e ambientale a basso impatto energetico, dotato di sensori provvisti di un’intelligenza che risieda in un dispositivo “controllore” di campo, in grado sia di rivelarsi utile nelle emergenze, quanto come strumento di analisi permanente nei territori ritenuti a rischio.
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