«In un paese davvero civile – ha detto Pif – un festival come questo non avrebbe un significato sociale, ma solo artistico, invece essere omosessuale qui è ancora un problema. Di meno nelle città e di più nelle periferie. Mi sembra questa oggi la differenza maggiore piuttosto che tra nord e sud. Penso che essere gay a Palermo sia meno difficile che nelle campagne lombarde. C’è ancora un po’ di strada da fare».
Da parte sua Gabbani ha aggiunto: «Non sono gay, ma sono contento di essere qui con voi perchè ci sono ancora diritti da conquistare».
La rassegna cinematografica dedicata a lesbiche, transessuali, bisessuali, trans, queer e intersessuali più antica d’Europa e terza nel mondo per importanza, proseguirà sino al 24 aprile. Diretto dalla regista Irene Dionisio e presieduto dal fondatore Giovanni Minerba, il festival ha tra le finalità principali quella di creare un’identità inclusiva ed è per tale motivo che sono state invitate figure femminili di rilievo in diversi
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