Due anni fa, Torino ha lanciato il suo primo living lab nel quartiere Campidoglio. Grazie all’attivazione di 29 sperimentazioni su diversi ambiti quali ambiente, mobilità e turismo, è diventato il primo spazio urbano torinese dedicato all’innovazione e alla smart city. Con un secondo bando, lanciato a fine 2016, la Città ha ricercato soggetti per realizzare attività di sviluppo, testing e promozione di servizi di Mobile Payment utilizzabili presso l’Anagrafe. In questo ambito è stata selezionata una sperimentazione, tuttora in corso. Nell’aprile dello scorso anno, poi, Living Lab si è arricchito ulteriormente con l’avviso “Living Lab IOT”, con un focus sul testing di soluzioni “Internet of Things” e “Internet of Data” in ambito smart city. Delle 31 imprese che hanno risposto all’avviso, 12 sono state ammesse alla fase di sperimentazione e sono impegnate a progettare le attività insieme all’Amministrazione comunale.
L’ultimo passo è stato avviato in primavera con il focus “Economia circolare e collaborativa” nell’ambito del “Programma per le Periferie AXTO”. In questo caso sono anche previsti contributi economici per l’implementazione di progetti in grado di rispondere alle sfide sociali e a migliorare la qualità della vita nelle aree target.
«Questa strategia ha avuto successo in città come Berlino, Monaco e New york e che potrebbe rivelarsi vincente anche a Torino con ricadute positive per l’economia del territorio, contribuendo a collocarla definitivamente tra le città d’Europa dove l’innovazione si testa e sviluppa», ci tiene a sottolineare l’assessora Paola Pisano, con deleghe a Servizi Civici, Toponomastica, Sistemi Informativi, Progetto Smart City.
Insomma, l’impegno dell’Amministrazione è quello di rendere Torino un laboratorio a cielo aperto da “130 chilometri quadrati” per lo studio e lo sviluppo delle nuove “tecnologie urbane”. Gli obiettivi finali sono ambiziosi e sintetizzabili in quattro punti.
Co-sviluppo e Test di servizi innovativi per il cittadino, raccogliendone, al contempo, i feedbcak nell’ottica di migliorare le soluzioni proposte e di proporne di alternative.
Coinvolgimento attivo dei cittadini-utenti nei processi di innovazione, permettendo a tutti la comprensione dei processi e delle tecnologie coinvolte.
Attrazione di una nuova tipologia di turismo, attirata da una città “del futuro”.
Riqualificazione delle zone più degradate della città.
Il “viaggio” di “Torino City Lab” è già iniziato e la sua prima tappa ha sede nelle Arcate 23-25 dei Murazzi del Po. Il suo nome è “RoboTO”, nato grazie alla partecipazione al progetto di Makr Shakr, start up fondatrice del primo e famoso sistema-bar completamente automatizzato al mondo e con sede proprio nel nostro capoluogo, ed è il luogo nel quale osservare, sperimentare e discutere alcune delle innovazioni tecnologiche nate e sviluppate nella nostra città interagendo con i cittadini in modo (più) propositivo e dinamico.
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