ASTI. In tempi di Coronavirus, lo stabilimento Ramazzotti di Canelli (At) ha diversificato la produzione: dallo storico amaro apprezzato da diverse generazioni di italiani a disinfettante per le mani. Lo ha fatto dallo scorso 27 marzo e a quasi due mesi di distanza l’iconica distilleria prosegue nella produzione della sua speciale miscela a base di alcol e acqua ossigenata destinata specificamente e gratuitamente a Croce rossa, Vigili del fuoco e Protezione civile.
Le bottigliette di disinfettante rimandano alle linee e all’etichettatura del conosciutissimo amaro: ciascuna è riempita manualmente e contiene un distillato di scorza di arancia. Lo stesso che conferisce quel sapore ben riconoscibile tipico dell’azienda milanese che sin dal 1994 si è trasferita a Canelli.
Il direttore del marchio Tomas Volpin ribadisce come non sia stato affatto facile riorganizzare il lavoro all’interno dello stabilimento piemontese ma la motivazione ha dato la spinta necessaria. Cruciale è stata la sintonia, la collaborazione di tutti i dipendenti, dagli impiegati in fabbrica all’ufficio acquisti di Milano: professionali, competenti e di cuore insieme contro il Covid-19. Tutti nel gruppo si sono resi conto di quanto fosse importante produrre un bene tanto necessario e la cui la disponibilità rischierà di scarseggiare. Ramazzotti si è sempre distinto, e continuerà a farlo anche dopo l’emergenza, come creatore di convivialità. Fuori dalle sue mura, ma anche al loro interno. E ora più che ma convivialità in Italia significa salute.
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