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Concerto dei Modena City Ramblers spostato da piazza Arbarello a piazza Castello

TORINO. Per ragioni di natura tecnica, il concerto dei Modena City Ramblers, organizzato dal Polo del ‘900 con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte per la Festa della Liberazione, non si svolgerà più in piazza Arbarello, ma è spostato in piazza Castello. Non cambia però l’orario: oggi, 25 aprile, a partire dalle ore 17.30. In concerto fa parte del tour “Sulla strada, controvento tour” che vede la band emiliana proporre i brani dell’ultimo album “Mani come rami, ai piedi radici”, alternati ai loro classici.

Prendete le suggestioni del folk d’Irlanda. Conditele con una contagiosa allegria dal sapore emiliano. Aggiungete testi di impegno politico, in stile “combat-rock”, e avrete la ricetta originaria dei Modena City Ramblers, uno dei gruppi rivelazione dell’ultima leva italiana.

La band nasce nel 1991 come gruppo di folk irlandese, che suona per la strada, o per amici e parenti. Nel 1994 pubblicano il primo album, Riportando tutto a casa, in cui rivendicano la loro identità meticcia, l’Irlanda e l’Emilia, la resistenza e gli anni Settanta, i viaggi e le lotte.  Tra i brani, “In un giorno di pioggia”, resoconto della nascita del grande amore per l’Isola verde.Le loro coinvolgenti ballate trascinano il pubblico anche per la veemenza polemica dei testi. “Quarant’anni”, ad esempio, traccia un ritratto al vetriolo della politica del dopoguerra tra P2, mazzette e stragi impunite. Ci sono anche due cover “politicamente schierate”: “Bella ciao” e “Contessa”. Il periodo è caldo: l’inizio di Tangentopoli. “Oggi sono cambiate le condizioni sociali. C’è meno voglia di lottare e molta confusione. Penso che non riscriverei più un pezzo come ‘Quarant’anni'”, ammette Rubbiani.

La grande famiglia, Terra e Libertà, Fuori Campo, Radio Rebelde, Viva la vida Muera la Muerte, Appunti Partigiani sono i loro lavori fino al novembre 2005 quando arriva la notizia  dell’abbandono del cantante Stefano “Cisco” Bellotti.Il gruppo è spiazzato, ma decide di tornare al più presto a suonare dal vivo, affidandosi a una formazione con doppio vocalist, come agli inizi. Successivamente escono altri otto lavori fino all’ultimo Mani come rami, ai piedi radici.

L’attuale formazione è  composta da Davide “Dudu” Morandi, Massimo “Ice” Ghiacci, Franco  D’Aniello, Francesco “Fry” Moneti, Roberto “Robby” Zeno, Leonardo “Leo” Sgavetti e Gianluca Spirito che si è aggiunto nel 2018.

Redazione

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