Prendete le suggestioni del folk d’Irlanda. Conditele con una contagiosa allegria dal sapore emiliano. Aggiungete testi di impegno politico, in stile “combat-rock”, e avrete la ricetta originaria dei Modena City Ramblers, uno dei gruppi rivelazione dell’ultima leva italiana.
La band nasce nel 1991 come gruppo di folk irlandese, che suona per la strada, o per amici e parenti. Nel 1994 pubblicano il primo album, Riportando tutto a casa, in cui rivendicano la loro identità meticcia, l’Irlanda e l’Emilia, la resistenza e gli anni Settanta, i viaggi e le lotte. Tra i brani, “In un giorno di pioggia”, resoconto della nascita del grande amore per l’Isola verde.Le loro coinvolgenti ballate trascinano il pubblico anche per la veemenza polemica dei testi. “Quarant’anni”, ad esempio, traccia un ritratto al vetriolo della politica del dopoguerra tra
La grande famiglia, Terra e Libertà, Fuori Campo, Radio Rebelde, Viva la vida Muera la Muerte, Appunti Partigiani sono i loro lavori fino al novembre 2005 quando arriva la notizia dell’abbandono del cantante Stefano “Cisco” Bellotti.Il gruppo è spiazzato, ma decide di tornare al più presto a suonare dal vivo, affidandosi a una formazione con doppio vocalist, come agli inizi. Successivamente escono altri otto lavori fino all’ultimo Mani come rami, ai piedi radici.
L’attuale formazione è composta da Davide “Dudu” Morandi, Massimo “Ice” Ghiacci, Franco D’Aniello, Francesco “Fry” Moneti, Roberto “Robby” Zeno, Leonardo “Leo” Sgavetti e Gianluca Spirito che si è aggiunto nel 2018.
Più di 66 mila euro se si fanno le valigie e ci si sposta a…
In Piemonte da questo momento in poi non si parla più italiano, per vivere nella…
In Piemonte c'è la città più economica dell'Italia intera, tutti credono che sia al sud…
A Torino da questo momento in avanti si cammina sui tetti, ecco la circola che…
Ora i piemontesi devono pagare 700 milioni, una notizia che speravano di non ricevere proprio…
In Piemonte vengono concessi 40 milioni di euro a chi lascia la propria auto in…