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Colussi e sindacati trovano l’accordo per evitare il licenziamento dei 117 dipendenti

FOSSANO. Colussi Group è una realtà imprenditoriale privata italiana che opera nel settore alimentare, fondata nel 1911, inizialmente come piccola bottega artigianale. Ci sono volute quasi 14 ore di trattativa perché l’azienda e i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil trovassero  un accordo volto a evitare 117 licenziamenti, che sarebbero stati conseguenti al trasferimento dell’intero reparto di fette biscottate dallo stabilimento di Fossano a quello di Petrignano d’Assisi in provincia di Perugia.

Definire i dettagli riguardanti l’applicazione del contratto di solidarietà e la mobilità per quei dipendenti che intendessero lasciare volontariamente l’azienda sono stati i punti principali della discussione. Nel primo caso, il 13 giugno le parti avevano concordato che una delle due linee dei prodotti da forno avrebbe continuato l’attività per un anno, con una riduzione d’orario e di stipendio per lavoratori e lavoratrici allo scopo di mantenere il posto di lavoro.

Alla fine la solidarietà partirà lunedì, e potrà essere applicata solo a 111 dipendenti del reparto fette, prevedendo un taglio d’orario fino al 60%, con proporzionale decurtazione dello stipendio, anche se una parte delle ore restanti sarà pagata dall’Inps. A tutelare le operaie da una drastica riduzione del reddito dovrebbe essere la rotazione, in quanto lavoreranno meno a turno, e non per tutti i 12 mesi. L’altra misura, a disposizione anche di chi rientra nel contratto di solidarietà e dei dipendenti del settore pasta, è quella dell’uscita volontaria. In questo caso si prevede un incentivo di 25 mila euro per chi deciderà di lasciare l’azienda entro settembre, mentre 22 mila e 19 mila euro sono previsti per chi lo farà entro ottobre e dicembre. L’opportunità è rivolta a 40 lavoratori al massimo, per permettere ad alcuni di cercare lavoro altrove, visto che per due anni potranno contare anche sull’assegno di disoccupazione (la Naspi, che assicura i contributi previdenziali) e sulla consulenza gratuita di una società specializzata nella ricollocazione (anche per i loro familiari); altri potrebbero sfruttare lo stesso meccanismo per arrivare all’età pensionabile o a quella utile per chiedere l’anticipo pensionistico.

I sindacalisti riguardo i lavoratori: «Non hanno fatto salti di gioia, ma hanno capito che, in questa situazione, difficilmente avremmo potuto ottenere di più, quindi possiamo dire che questo sia stato un buon accordo, anche perché prevede la formazione e la ricollocazione di quindici persone nel reparto pasta». Questa è la parte di stabilimento che Colussi vuole potenziare con investimenti entro fine anno, per la produzione di pasta di qualità a base di grani italiani a Fossano.

«Incontreremo le parti per capire di quale supporto necessitino – afferma Cristina Ballario, assessore alle Attività produttive -. L’intesa tra azienda e sindacati è positiva perché rende meno drammatica la situazione delle dipendenti, ma continueremo ad seguire la situazione, offrendo anche l’aiuto dei nostri servizi al lavoro per chi ne avrà bisogno».

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