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Coldiretti e la “spesa sospesa” a favore delle mense dei poveri della Caritas

TORINO. Nella tre giorni del Villaggio della Coldiretti (dal 15 al 17 giugno)  sarà proposta dall’associazione di categoria, che rappresenta in Italia  centinaia di migliaia di imprese agricole, la spesa sospesa a favore della Caritas. I visitatori dei 150 banchi del maximercato degli agricoltori tra i Giardini reali e piazza Castello possono fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi. In pratica, si è mutuata l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

«In questo caso – spiega il presidente nazionale Coldiretti, il settimese Roberto Moncalvo – si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare “made in Italy”, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica. Il tutto è stato raccolto e verrà consegnato alla Caritas che si occupa della distribuzione alle famiglie in difficoltà con il Comitato S-Nodi e il progetto d’innovazione sociale FaBene: il cibo sarà poi cucinato sui territori dalle stesse famiglie – che diventeranno a loro volta protagoniste attive di economia civile – e servito a chi ne ha bisogno. Un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori e del Villaggio Coldiretti verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. Questo è il nostro impegno,  ma necessario un intervento anche a livello strutturale per rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile di chi oggi vive sotto la soglia di povertà».

I numeri della povertà alimentare  crescente nel nostro Paese vengono forniti dal recente rapporto Coldiretti: sono 2,7 milioni gli italiani che, nel 2017, sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare attraverso le mense dei poveri o i pacchi alimentari. E di questi 2,7 milioni ben 455 mila sono minori sotto i 15 anni, mentre quasi 200 mila sono gli anziani sopra i 65 anni e circa 100 mila coloro che vivono senza una fissa dimora.

 

 

Piero Abrate

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Piero Abrate

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