TORINO. Il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese Ezio Bosso è morto a 48 anni. Da quasi 10 anni soffriva di una malattia neurodegenerativa, ma nonostante ciò era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano.
Pianista per caso come amava dire lui stesso durante le interviste, il compositore aveva trovato la popolarità quando nel 2016 fu invitato da Carlo Conti come ospite d’onore. Sul palco dell’Ariston Bosso eseguì “Following a Bird”, composizione contenuta nell’album “The 12th Room”, che era uscito qualche mese rima senza enormi clamori, ma finì in classifica subito dopo l’esibizione, e da quel momento il suo nome e la sua arte sono diventate note al grande pubblico che ha continuato a seguirlo negli anni a venire.
A dare la notizia della scomparsa del musicista torinese il Corriere della Sera. Lo scorso settembre aveva annunciato al pubblico di aver dovuto dire addio al pianoforte proprio a causa della malattia: “Se mi volete bene, non chiedetemi più di sedermi al pianoforte e di suonare. Tra i miei acciacchi adesso ho anche due dita fuori uso. Se non posso dare abbastanza al pianoforte, è meglio lasciar perdere”.
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