TORINO. È morta a 84 anni Ermelinda Cortese Bertone, detta Lilli. Era la moglie di Nuccio Bertone, uno dei più grandi designer dell’automobile, inventore di modelli da sogno come la Lancia Stratos, la Fiat Dino coupé, la Lamborghini Miura. Viveva a Lugano da quasi cinque anni, da quando cioè l’avventura della “Bertone” era finita, travolta da fallimenti e vendite. Dell’impero creato da Nuccio oggi non resta più nulla, se non la memoria. È stata chiusa la parte delle produzioni e venduto lo stabilimento di Grugliasco (dove nell’epoca d’oro lavoravano oltre 1.200 operai); è stato cancellato il «Centro Stile» che sorgeva a Caprie. Resiste unicamente il nome “Bertone” (inteso come società di design), ma con la vecchia azienda non ha più assolutamente a che vedere.
Nata ad Alessandria nel 1935, figlia secondogenita di una famiglia benestante, Lilli aveva conseguito il diploma di ragioniera prima di lavorare come impiegata in banca fino al 1966 quando aveva sposato l’industriale Nuccio, di cui era diventata la compagna inseparabile e la sodale confidente d’ogni problematica, tanto familiare quanto lavorativa. Dopo la morte del marito aveva preso le redini dell’azienda assieme alle due figlie. Fino al crollo di un impero avvenuto poco tempo dopo la celebrazione del centenario della Bertone nel 2012. Da allora Lilli Bertone si era ritirata a vita privata. Recentemente aveva pubblicato il romanzo autobiografico “Prometti!” con l’editrice Genesi. Tra le pagine c’è anche la promessa fatta al marito di condurre la fabbrica almeno sino al compimento al compimento del secolo dalla fondazione avvenuta nel 1912.
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