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Una mostra per ricordare i 190 anni della Piccola Casa della Divina Provvidenza

TORINO. In occasione del 190° anniversario dalla fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino è stata allestita in città la mostra “Con i miei occhi. Opere che raccontano diversamente la vita”, visitabile fino a domenica 25 novembre all’interno della Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello. Grazie al  contributo della Regione Piemonte, della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino, e con il patrocinio della Città di Torino, l’esposizione intende dare visibilità alle vite degli ospiti delle Case cottolenghine sparse in Italia.

Ciò che i visitatori interessati vedranno, non saranno opere d’arte, ma lavori di pittura, oltre a disegni, sculture, filmati, fotografie, e poesie. Da queste forme espressive emerge infatti il modo in cui queste persone vedono il mondo, attraverso l’interiorità di ognuna di esse. Si tratta di uomini e donne con una disabilità intellettiva, in carrozzina, di anziani, bambini della scuola materna, ragazzi della scuola dell’obbligo.

La mostra è stata realizzata nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino (dalle famiglie Angeli Custodi, Santi Innocenti, Casa Marianna, Frassati Annunziata, Sant’Antonio Abate, Sant’Elisabetta, Trinità, e scuola paritaria primaria e secondaria di primo grado del Cottolengo) e nelle seguenti Case cottolenghine: scuola dell’infanzia paritaria “Morelli” di Avigliano Umbro (Terni), Biella, Bosa (Oristano), Bra (Cuneo), Cerro Maggiore (Milano), Cuglieri (Oristano), Cuneo, Ducenta (Caserta), Feletto (Torino), Firenze, Fornacette (Pisa), Lunamatrona (Medio Campidano), Mappano (Torino), Pinasca (Torino), Roma, Scuola dell’infanzia paritaria “Crigna” di Tropea (Vibo Valentia) e scuola dell’infanzia paritaria “San Luigi” di Pescantina (Verona).

Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino

Il catalogo dell’esposizione riporta le parole di Papa Francesco, terzo Pontefice a visitare il Cottolengo il 21 giugno 2015, quando condannò nel suo discorso la “cultura dello scarto”: «Tra le vittime di questa cultura vorrei qui ricordare in particolare gli anziani, che sono accolti numerosi in questa casa. La loro longevità non sempre viene vista come un dono di Dio, ma a volte come un peso difficile da sostenere, soprattutto quando la salute è fortemente compromessa. È nostro compito sviluppare anticorpi contro questo modo di considerare gli anziani quasi fossero vite non più degne di essere vissute. Con che tenerezza invece il Cottolengo ha amato queste persone! Qui possiamo imparare un altro sguardo sulla vita e sulla persona umana».

Queste opere, come sostengono gli organizzatori, racchiudono le emozioni, le percezioni, i sentimenti espressi dai protagonisti, oltre a messaggi importanti come: un’altra vita è possibile, la solitudine può essere affrontata, e l’essere e il vivere “apparentemente” da persone diverse è una ricchezza.

La mostra, a ingresso gratuito, si può visitare ogni giorno dalle 10 alle 18.

L’opera in alto è stata realizzata dagli ospiti della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Biella

Redazione

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