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Presentato alla Fondazione Merz l’ultimo ‘libro d’artista’ di Elena Mazzi

È intitolato Detour 2023: il volume racchiude suggestioni culturali, artistiche e architettoniche per migliorare la vivibilità di uno storico quartiere popolare torinese

S’intitola Detour 2023, ma non cercate il titolo sulla copertina. Non lo trovereste mai. Compare invece sul dorso, quasi timidamente, accanto al nome dell’autrice, l’artista Elena Mazzi.
Se artista è l’autrice, d’artista sicuramente è questo affascinante volume, decisamente non convenzionale nell’aspetto e nei contenuti.
Detour è un vocabolo presente nel lessico inglese, ma anche in quello francese, dove ‒ per la precisione ‒ prende un accento acuto sulla e. Ma nelle due lingue il significato non muta.
Il termine identifica una curva, una deviazione, una variante rispetto a un percorso tradizionale, senza voler abbandonare la destinazione prefissata: solo per sperimentare sentieri alternativi, più stimolanti e arricchenti. Come quando per andare al mare in Riviera lasciamo la caotica e monotona autostrada e decidiamo di percorrere certe strade provinciali, più tortuose forse, ma più panoramiche, sorprendenti e suggestive. Ecco: sperimentare percorsi alternativi, sia graficamente, sia socialmente, sia urbanisticamente, è stata forse la vera essenza della mission che si è proposta l’autrice via via che procedeva nella realizzazione di questo creativo progetto editoriale. Che non si concretizza solo in un libro ‘fisicamente’ prodotto, per quanto si tratti di una pubblicazione artistica d’eccellenza, originale e preziosa. Perchè il libro è in realtà la sintesi di un viaggio metaforico nella storia industriale di Borgo San Paolo, che nel Novecento è stato il quartiere operaio torinese per antonomasia, perchè lì si concentravano decine e decine di fabbriche con migliaia di operai. Ma anche perché è stato protagonista nella storia politica, sindacale, amministrativa, e – più recentemente – culturale e artistica dell’intera città: una storia unica e preziosa, che dobbiamo ripercorrere per non dimenticarla.

La cover del volume Detour 2023, “libro d’artista” di Elena Mazzi

Nel libro confluiscono impressioni, sensazioni, emozioni che nascono dal confronto tra presente e passato. Ma anche ispirazioni, suggestioni, desideri e progetti per un quartiere più fruibile, più a misura d’uomo, più aggregante, più integrato, meno divisivo, meno dirimente, più colorato, meno motorizzato, più verde e più pedonalizzato.
Tutto (o quasi tutto) nasce dalle considerazioni emerse dai partecipanti a quattro tour nel quartiere, promossi dalla Fondazione Merz e dalla Libreria Belgravia, in collaborazione con quattro Associazioni del territorio: ANPI San Paolo, Monginevro Cultura, Migrantour e Wildstep di Paola Eugenia Siffetto. Quattro diversi approcci (la storia, l’economia, la natura, il sociale) per scoprire l’anima di un quartiere torinese, il suo DNA, per monitorare il cammino dei suoi abitanti di oggi, e orientare la loro allure verso un domani di ideali virtuosi condivisi.

La proposta di un residente nel quartiere: “Verrei spesso qui con i miei figli se ci fosse un carrettino dei gelati”

Molto curiose e stimolanti sono state le proposte degli oltre cinquanta partecipanti (senza contare i ragazzi e le ragazze di Paradero Nomis) ai quattro tour, pubblicate nelle pagine finali del volume, sulle ipotesi di risistemazione urbanistica del giardinetto antistante la Fondazione Merz.

I disegni di Elena Mazzi, le numerose e rare fotografie d’epoca, le réclame d’antan, così come i molti epigrammi diffusi tra le pagine variopinte del libro, non costituiscono solo degli adorni di buon gusto, ma un ulteriore valore aggiunto di qualità e ricercatezza per questo esclusivo volume.
Il libro, a tiratura limitata, è composto da 115 pagine stampate con una tecnica artigianale simile a quella del ciclostile, a cura dell’artista grafica Lina Ozerkina, di origini léttoni, che ha utilizzato inchiostri a base di soja e carta ecologica di banano.

È stato presentato all’aperto, nel giardino antistante la Fondazione Merz (Giardino Antonio Chiribiri) Mercoledì 28 Giugno 2023, alle ore 17.00, di fronte a un folto pubblico attento e compiaciuto. Una location davvero ideale: più… artistica di così!

Niente da dire: un ‘libro d’artista’ sotto ogni punto di vista.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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