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Il Piemonte registra un inizio d’anno difficile per le sue esportazioni. L’Automotive e la Germania tra i principali responsabili
Il Piemonte affronta un momento di profonda preoccupazione economica, con i dati sull’export del primo trimestre del 2025 che suonano come un vero e proprio “lutto” per l’intera regione. Secondo i dati Unioncamere, la perdita, quantificabile in un calo del 3,5% delle esportazioni, sta trasformando le sfide attuali.
Il valore delle merci piemontesi esportate nei primi tre mesi dell’anno si è attestato a 14,9 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla media nazionale che, invece, ha registrato una crescita del 3,2%.
Questa flessione è attribuibile principalmente a due fattori critici: la crisi del settore automotive e la perdurante sofferenza del mercato tedesco, uno storico e fondamentale partner commerciale per il Piemonte.
Nonostante il calo complessivo, il saldo della bilancia commerciale piemontese rimane positivo, attestandosi a 3,3 miliardi di euro, seppur in diminuzione.
Nonostante alcuni settori come metalli, tessile e aerospaziale mostrino segnali di vitalità, la marcata contrazione nel comparto dei mezzi di trasporto (-15,3%) ha pesato in maniera significativa sul bilancio complessivo. Questa situazione impone una riflessione urgente sul futuro economico della regione, evidenziando la necessità di una maggiore diversificazione e di investimenti in innovazione e digitalizzazione per rafforzare la competitività sui mercati globali.
La notizia ha già scatenato reazioni di forte dispiacere tra la popolazione, che vede in questi numeri non solo statistiche, ma il riflesso diretto sul proprio benessere e sulle prospettive future della regione. La resilienza e la capacità di innovazione delle imprese piemontesi saranno messe a dura prova in questo periodo, nella speranza di trasformare le attuali sfide in opportunità per un sistema economico più solido e meno vulnerabile.
La flessione è attribuita principalmente a due fattori: la crisi del settore automotive e la forte dipendenza del Piemonte da mercati storici come la Germania. Il settore dei mezzi di trasporto, pur mantenendo la leadership con esportazioni pari a circa 3 miliardi di euro (il 20,8% del totale regionale), ha registrato la flessione più marcata, con un preoccupante -15,3% rispetto all’anno precedente.
La Germania, tradizionalmente il secondo mercato di sbocco per le esportazioni piemontesi con una quota del 14,6% (la Francia è il primo con il 15,9%), sta attraversando un periodo di difficoltà economica che si ripercuote direttamente sugli affari di compravendita con il Piemonte. Questa interconnessione evidenzia la vulnerabilità della regione alle dinamiche economiche dei suoi principali partner commerciali.
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