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A Torre Mondovì si fa festa con le tradizionali “cupete”

TORRE MONDOVI’. Domenica 20 ottobre si terrà la quinta edizione della Sagra della Cupeta. L’appuntamento è a partire dalle ore 10 a Torre Mondovì, piccolo comune del Monregalese, in cui la tradizione delle “cupete” (così come si pronuncia, mentre in lingua piemontese si scrive copete) ha origini lontane. Sino alle 18 saranno numerose le bancarelle che esporranno prodotti tipici locali. Alle ore 11 la Santa Messa nella Chiesa dell’Assunta, che anticipa il pranzo previsto a partire dalle 12.30.  Cupete a volontà durante l’intera durata della manifestazione, mentre al pomeriggio saranno distribuite anche le caldarroste. Info: 347.2493063 – prolocotorremvi@gmail.co

Le copete – come ci racconta Sergio Donna, sono una specialità dolciaria diffuse in tutto il Monregalese: pare che le loro origini siano antichissime: erano già conosciute in epoca medievale. Era abitudine produrle in casa, soprattutto nel periodo natalizio. Non si trovano facilmente nelle pasticcerie: sono dolci prevalentemente fatti in casa, e che – tra l’altro – si possono realizzare anche in fretta. Ma se vi capita di vederle occhieggiare in qualche vassoio nella vetrina di un locale storico di Mondovì, non lasciatevele scappare. Perdereste un’opportunità di gustare un dolce sublime.

Ingredienti

Un chilo di noci sgusciate oppure un chilo di nocciole sgusciate; un chilo di miele di acacia, 120 ostie rotonde di 9 cm di diametro

Preparazione

Dopo averle sgusciate, pestate le noci (o le nocciole) con un mattarello da cucina, senza sbriciolarle troppo, o se preferite, lasciate intere. Mettete sul fuoco il miele in un pentolino, portandolo ad ebollizione. Quando il miele, perdendo acqua per evaporazione, avrà assunto il tipico colore ambrato del caramello, aggiungete le noci (o le nocciole), mestando con un cucchiaio di legno, mantenendo caldo il composto a fuoco lento. Dopo alcuni minuti, l’impasto comincerà ad addensarsi. A questo punto, spegnete il gas e, con un cucchiaino, cominciate a spalmare il preparato tra due ostie, meglio se con la superficie non liscia, (ce ne sono, ad esempio, che hanno stampigliate delle piccole losanghe), perché le irregolarità della superficie delle cialde trattengono meglio il contenuto, e aumentano l’adesione all’impasto, evitando che fuoriesca dai bordi.

Fate delle pile di 8-10 copete. Pressate le pile con il palmo della mano, in modo che le copete si assottiglino, avendo cura di non far uscire l’impasto. Poi sovrapponete un peso  ad ogni pila, e lasciatele raffreddare.

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