TORINO. Con la consueta scrittura diretta e incisiva e il trascinante ritmo – nell’azione e nei dialoghi – che avevano contraddistinto il suo romanzo d’esordio, Antonio Infuso in Suicidi al sorgere del sole torna a raccontare le peripezie del commissario Vega, poliziotto ironico, cinico, melomane, irrispettoso delle regole, a volte poco etico ma certamente onesto e con un profondo senso della giustizia. Ambientato in una Torino invernale, bella, dolente e a suo modo protagonista altra, come la musica, “Suicidi al sorgere del sole” si dipana come una sinfonia noir. Con continui colpi di scena, sorprese, compromessi, sensualità e violenza unita a sprazzi romantici al confine del magico.
Un’indagine rocambolesca, con risvolti tragici e tesa a scandagliare il cuore nero ma anche l’animo sensibile sia dei vari personaggi invischiati nell’inchiesta e sia della squadra di Vega oltreché, naturalmente, del protagonista. Un personaggio che aveva già conquistato i favori del pubblico con la prima indagine. Vega è il più americano, in senso chandleriano, dei poliziotti italiani.
Torinese, giornalista e addetto stampa, Antonio Infuso attualmente lavora per l’ufficio stampa di un ente locale. Appassionato di musica (dal rock, al blues fino al jazz), sport (da praticante e da spettatore), cinema e, naturalmente, di polizieschi e noir, ha già pubblicato, per la casa editrice GDS (nel marzo 2015), Il commissario Vega – Indagine di sola andata, prima avventura del suo poliziotto, riscuotendo un buon successo di vendite (ormai 4.000 copie tra cartaceo e ebook).
Antonio Infuso, Suicidi al sorgere del sole – La seconda indagine del commissario Vega, Intrecci edizioni, euro 14 (cartaceo), euro 3,99 (e-book).
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