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Torino diventa la casa delle tecnologie emergenti: ecco come

TORINO. «Con l’ultima delibera Cipe abbiamo stanziato 30 milioni per far nascere le “case delle tecnologie emergenti”. A Torino, con lo stanziamento del Mise a favore del comune di Torino di 7,5 milioni, ne nascerà una e rappresenterà l’interazione tra mondo dell’innovazione e il 5G. Noi crediamo che per promuovere una tecnologia così importante non servano spot o manifesti pubblicitari, ma una dimostrazione pratica di come rivoluzionerà la nostra vita in tutti i settori: sanità, scuola, pubblica amministrazione, industria», ha recentemente spiegato il vicepremier Di Maio, introducendo un piano di investimenti che, con un intervento di 7,5 milioni di euro da parte del Mise, porteranno il capoluogo piemontese a diventare una delle tre case delle tecnologie emergenti, un fulcro tra le più promettenti ed innovative start-up piemontesi.

Parte di questo progetto sarà la riqualificazione dell’ex Asilo occupato di via Alessandria, sgomberato lo scorso 7 febbraio. «Le risorse saranno destinate a tutta la città ed è nostra intenzione includere anche l’Asilo che tornerà finalmente alla collettività con un percorso che coinvolgerà tutti. Sarà un luogo del quartiere nell’ambito di un progetto sociale», spiega la sindaca Chiara Appendino. L’obiettivo è quello di recuperare l’ex centro e di renderlo il punto d’accesso fisico della “Casa” diffusa su tutta Torino. Insomma, un progetto dalle importanti possibilità, sostiene la sindaca, in grado di aiutare a compiere quella rivoluzione tecnologica che permetterà alle aziende di tornare competitive dopo gli anni di crisi che hanno travolto la Città, e che avrà il suo simbolo nella 500 elettrica e nelle importanti aziende della nostra regione legate all’aerospazio e all’automotive.

Il vicepremier Di Maio, la sindaca Chiara Appendino e l’assessora Paola Pisano

«Come Mise non vediamo l’ora di sostituire alcune delle nostre auto con la 500 elettrica», spiega ancora di Maio, accennando alla recente crisi del mercato automobilistico europeo causato dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Per far nascere le case delle tecnologie emergenti, il Cipe ha stanziato in tutto una somma di 30 milioni di euro, di cui 7,5 a favore della Città di Torino, con l’obiettivo di creare sotto la Mole una “future factory” e “attrarre investimenti” per convertire gli attuali insediamenti alle nuove sfide. «Non nascondo di averlo chiesto anche a Paola Pisano, assessora all’Innovazione del Comune di Torino, ma con la sua risposta ha dimostrato l’affetto e la voglia che ha di continuare a lavorare per Torino e per la sua crescita innovativa e tecnologica. Ha dimostrato di essere una persona seria, attaccata al lavoro che fa ogni giorno. Per me la richiesta era un riconoscimento al lavoro fatto con la sindaca Appendino e tutta la giunta sul tema dell’innovazione», conclude il vicepremier.

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