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Torino celebra Guido Chiarelli, pioniere dell’illuminazione pubblica

TORINO. Nel Parco del Valentino, nei pressi del Giardino Roccioso, la Città di Torino ha dedicato ieri una targa all’ingegnere Guido Chiarelli, già dipendente del Comune dal 1928 al 1968, considerato un pioniere nella storia dell’illuminazione pubblica cittadina che, nel corso della sua carriera, si occupò di impiantistica elettrica, semaforica e termica, oltre che di gasdotti e orologi.

Nato nel 1902 a Caltanissetta e morto 80 anni dopo a Torino, Chiarelli ebbe un ruolo significativo nelle celebrazioni di Italia ’61 e progettò l’illuminazione di interi quartieri e numerosi monumenti torinesi: dal Duomo al Santuario della Consolata, dalla Fontana Angelica di piazza Solferino alla Mole Antonelliana, oltre allo stesso Giardino Roccioso.

Oltre al consigliere comunale Federico Mensio e al presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca, hanno partecipato alla cerimonia il curatore dell’Ecomuseo “Sogno di luce” di Alpignano, Mario Broglino, che ha ripercorso le innovazioni introdotte da Chiarelli, tra i promotori italiani dell’illuminazione moderna, e alcuni parenti. Il nipote, Alessandro Actis, ha celebrato la bellezza dell’illuminazione pubblica in cui credeva fermamente suo nonno, che venne definito un “poeta della luce” e trasformò Torino nella Ville Lumière italiana. La figlia, Lidia Chiarelli, commossa ed emozionata, ha quindi letto la poesia “Il giardino incantato” da lei composta nel 2011 in onore del padre.

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