
Taurino Parvis, il grande baritono torinese che secondo alcune fonti sarebbe nato in Egitto
Il baritono Taurino Parvis nacque a Torino il 15 settembre 1879. Secondo alcune fonti sarebbe invece nato al Cairo (Egitto) dal celebre ebanista Giuseppe Parvis e dalla minorchina Elena Garcias, ma questo non impedirebbe di considerarlo piemontese, e torinese, a tutti gli effetti. Studiò infatti violoncello e canto a Torino con il maestro Wilkinson, poi si perfezionò a Milano con il maestro Vanni. Su insistenza del padre, contemporaneamente studiò Giurisprudenza, laureandosi nel 1903.

Con la compagnia del soprano Emma Carelli debuttò nel 1900 a Rio de Janeiro nella prima rappresentazione brasiliana dell’Iris di Pietro Mascagni (ruolo di Kioto). Il suo debutto in Italia avvenne nel 1901 a Cesena come Marcello ne La bohème pucciniana. A Bergamo nel 1904 cantò Fedora di Umberto Giordano. Fra il 1904 e il 1906 partecipò a una tournée americana al Metropolitan di NewYork (dove cantò Lucia di Lammermoor di Donizetti con M. Sembrich, E. Caruso e M. Journet, Cavalleria rusticana di Mascagni, La bohème con N. Melba, E. Caruso, A. Scotti e M. Journet e Pagliacci di Leoncavallo con E. Caruso e A. Scotti), a Philadelphia, Los Angeles, Chicago, Boston, Omaha, Minneapolis, Pittsburg, Kansas City, San Francisco (dove scampò al terribile incendio che scoppiò dopo il terremoto del 1906). Si esibì in quel periodo anche ad Helsingør (Danimarca).
Alla Scala di Milano debuttò nel 1908 come Gerard in Andrea Chénier di Giordano. Tornò nel teatro milanese, tra l’altro, per le prime locali de I figli del re di E. Humperdinck e ne I fuochi di San Giovanni di R. Strauss. A Roma fu nel cast della prima dei Compagnacci di P. Riccitelli e di La grazie dei fratelli Michetti (1923).

Nel 1902 al teatro Vittorio Emanuele di Torino fu primo interprete della Tentazione di Cristo di C. Cordara e di Maricca di M. Falgheri, mentre nel 1907 vi cantò nella prima de L’espiazione di G. Ottolenghi. Nel 1911 cantò al Regio di Torino il ruolo di Rance ne La fanciulla del west di Puccini con E. Burzio e R. Grassi. Tornò più volte nel teatro torinese, fino al 1929 (in Fra’ Diavolo di Auber).
Tra il 1905 e il 1907 incise numerose arie d’opera e romanze da camera. Cantò in diversi teatri internazionali. Fu molto apprezzato come Scarpia in Tosca e come protagonista del Falstaff verdiano. Dotato di voce maschia ed espressiva, unita a un’ottima presenza scenica, cantava in sei lingue, compreso l’ungherese (Pagliacci a Budapest nel 1912). Si ritirò dalle scene, dopo un trentennio d’attività, nei primi Anni Trenta, cantando per l’ultima volta il ruolo di Ping in Turandot. Riprese in seguito l’attività forense in Spagna, dove divenne il locale agente di tutte le case cinematografiche italiane. La nuova attività lo portò a conoscere la vedova del tenore-architetto Giuseppe Rossellini, padre del musicista Renzo e del regista Roberto. Dalla loro unione nacque una figlia.
Morì a Barcellona il 9 maggio 1957, in seguito a un difficile intervento chirurgico.
Bruno Baudissone