ENOGASTRONOMIA

Cucina vegetariana: minestrone con farinaccio, tarassaco, borragine, ortica e altre erbe selvatiche

Piatto da streghe e stregoni, calderoni e formule magiche familiari. Le ali di pipistrello e le code di rospo le lasciamo però per un prossimo ricettario. Per la nostra ricetta invece sarà bene dosare le erbe con giudizio, ovviamente ognuno ha il suo… per cui ognuno avrà il suo minestrone. Per le erbe da minestrone non esiste un elenco esaustivo, riportiamo quelle più usate e di facile reperibilità. Ovviamente anche le dosi sono soggettive, diciamo che grosso modo servono almeno un 75 grammi di erbe nel complesso, cercando ovviamente le più tenere e nel loro periodo di massima consistenza. Il bilanciamento di queste erbe è del tutto arbitrario, ogni famiglia troverà la sua o le sue formule magiche di dosatura e naturalmente con lo stesso procedimento adoperandone anche una sola di queste varietà avrete comunque un minestrone soddisfacente.

Ingredienti (per 2 persone di medio appetito, corporatura e salute)

Ingredienti della collina
Farinaccio
Tarassaco
Bardana
Erba cipollina
Salvia dei prati
Borragine
Piantaggine
Ortica
Ingredienti della collina
Farinaccio
Tarassaco
Bardana
Erba cipollina
Salvia dei prati
Borragine
Piantaggine
Ortica
Dente di cane
Polmonaria

Per 2 persone indicativamente 150 grammi mondati di un misto di queste erbe o soltanto di alcune di esse secondo il periodo di raccolta
Ingredienti del droghiere/orto/super
Olio evo
Sale 1 presa
Burro 30 gr
Mezza cipolla
Farina 3 cucchiai
Patata 1

Preparazione

In una pentola di terracotta abbastanza capiente scaldate il burro, rosolate la cipolla e quando inizia ad imbiondire aggiungete la farina mescolando vivacemente, ora aggiungete le erbe che avrete mondato e lavato e grossolanamente spezzato con le mani, e la patata tagliata a cubetti da 1/2 centimetri. Coprite il tutto con brodo vegetale o di carne o acqua precedentemente portata a bollore. Abbassate la fiamma, al minimo (l’ideale per questa minestra resta comunque la cottura su stufa a legna). Quando le erbe saranno cotte, ritirarne i due terzi con una schiumarola in una terrina, frullate con il frullatore ad immersione il brodo di cottura e la parte di erbe rimaste nella pentola. Rimettete le erbe precedentemente tolte nel composto e fate riscaldare nuovamente per un paio di minuti. Servire con l’aggiunta di un giro di olio a freddo e una spolverata di formaggio grattugiato.

Alfredo Moretta

Alfredo Moretta (AlMor), classe 1974, piemontese di nascita e di cultura, anarchico e indisciplinato bastian contrario. Una vita pizzicata tra il nen bugè e la rivoluzione, tra le passioni e i doveri, tra gli studi storici e il lavoro di falegname degli avi. Accanito lettore, tra il medioevo e l'attualità, ama molto anche scrivere, di tutto un po', è il 2005 quando nasce l'AlMor vignettista che in collaborazione con Claudio Mellana, pubblica su diverse riviste on line. Nasce e cresce invece con lui la passione per la cucina tradizionale piemontese grazie alle donne di famiglia, che gli fanno capire da subito che "voler bene" significa "prendersi cura", e quale modo migliore se non con un buon piatto? Dagli avi apprende anche il piacere di andar per funghi ed erbe (anche se per loro era necessità).

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