Scienze & Benessere

Nuovi approcci terapeutici alla leucemia infantile: ne ne parla a Novara

NOVARA. Domani, giovedì 30 maggio alle ore 18 nella sala Pagani della Fondazione Novara Sviluppo, di via Bovio 6, si terrà la conferenza dal titolo Leucemia infantile: una sfida transfrontaliera. Relatore sarà Luigi Panza, professore di Chimica organica presso il Dipartimento di Scienze del farmaco e direttore della Scuola di Alta Formazione UPO. L’incontro è promosso da Fondazione Novara Sviluppo e UPO nell’ambito della rassegna “La ricerca per la salute” in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale. La conferenza del professor Panza introdurrà al pubblico la patologia, lo stato dell’arte sulla terapia e le attività di ricerca su nuovi approcci terapeutici in corso di svolgimento nell’ambito del progetto Leuciti, finanziato dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia Svizzera.

Il progetto mira a sviluppare innovative terapie anti leucemia basate sull’uso di anticorpi e nanoparticelle, come spiega il professor Panza: “La Leucemia Mieloide Acuta colpisce circa 40 mila persone all’anno nel mondo occidentale con frequente recidiva e prognosi tristemente negativa specialmente per bambini e anziani che non possono sopportare la chemioterapia attualmente utilizzata. Il problema è che l’agente chemioterapico non riesce a distinguere le cellule tumorali da quelle sane, uccidendole entrambe con effetti collaterali che possono arrivare alla morte. L’idea del progetto Leuciti è di indirizzare la citarabina verso le cellule tumorali, evitando di uccidere quelle sane. Per farlo si sfruttano gli anticorpi, molecole del sistema immunitario che riconoscono i patogeni. Il team Leuciti ha sviluppato anticorpi artificiali che distinguono le cellule di leucemia AML. L’anticorpo viene legato chimicamente a una nanoparticella al cui interno è contenuta la citarabina. L’anticorpo si attacca alle cellule tumorali, ma non a quelle sane, la nanoparticella entra dentro tali cellule e rilascia il farmaco chemioterapico”.

Leuciti vuole aprire la strada a più estese collaborazioni transfrontaliere, favorendo la diretta collaborazione tra accademia (inclusa la formazione di studenti) e partner industriali (ricerca e sviluppo) in un campo, la bio-farmaceutica, in forte sviluppo globale e locale.

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