Curiosità

L’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna del 1902 a Torino

Quell’Expò fu la prima vetrina del Liberty, ma fu anche l’occasione per accogliere un Concorso Ippico di grande portata che fece di Torino la capitale mondiale dell’Equitazione

L’Expò Venne inaugurata nel mese di Aprile nel Parco del Valentino (che con la sua estensione di oltre 420.000 m2, sulla sponda sinistra del Po, costituiva un ideale e scenografico contesto, adatto ad accogliere i principali eventi culturali torinesi dell’epoca) e si protrasse fino al mese di Novembre di quell’anno agli albori del secolo.

Tra le numerose manifestazioni collaterali dell’evento, dal 7 al 16 Giugno, si tenne nella città sabauda il 1° Concorso Ippico Internazionale, al quale parteciparono, con i loro migliori cavallerizzi, quasi tutte le nazioni europee. Il concorso, sotto la direzione della Società Nazionale Zootecnica, ottenne il patronato di S.A.R il Duca d’Aosta, Emanuele Filiberto. Molti i concorrenti di spicco, i cui nomi hanno fatto la storia dell’equitazione. Tra gli italiani, il giovane capitano di Cavalleria Federico Caprilli, che all’epoca stava sperimentando nuove tecniche di equitazione. Caprilli, il 15 Giugno, in sella a Melopo, conquistò il record di altezza nel salto ad ostacoli, superando i 2,08 metri, con uno stile particolare che concedeva al cavallo maggior “libertà di incollatura”. Perfezionata negli anni successivi, questa tecnica innovativa sarà imitata in tutto il mondo, e diventerà la caratteristica della Scuola Italiana di Equitazione.

La copertina della Guida della 1^ Esposizione Internazionale d’Arte Moderna, Torino, 1902, Parco del Valentino

Chi volesse saperne di più su questo Concorso, ed ammirare rare fotografie d’epoca, consulti il volume Torino 1902 | 1° Concorso Ippico Internazionale, di Mario Gennero, Daniela Piazza Editore, Torino, 1984.

I versi che seguono rievocano in modo suggestivo una di quelle giornate della cosiddetta Bella Époque:

I versi che seguono, intitolati “Torino, 7 Giugno 1902, rievocano in modo suggestivo una di quelle giornate torinesi e aristocratiche della cosiddetta Bella Époque

Torino, 7 giugno 1902¹

Era il Novecentodue, / sfavillante Bella Époque, / con Torino in grande spolvero / per l’universale Expò. / Primo Gran Concorso Ippico / d’eco internazionale / sotto l’alto Patronato / di Vittorio, sua Maestà. / Gare per l’addestramento, / gare al salto d’estensione, / militari coi gemelli: / e le dame coi cappelli. / C’è Von Fuchs Nordhoff, barone; / c’è Visconti di Modrone, / e Pauloff di Boug, dragone. / Austrungarici, tedeschi, / e francesi, russi, belgi… / Cavalieri dalla Spagna, / e i lancieri dello zar… / Esibizioni acrobatiche, / autorità diplomatiche, / C’è il capitano Caprilli / – lui sa parlare ai cavalli! – / Sfila di già una quadriglia… / «Buongiorno conte, e sua figlia? / Concesso quel nulla osta?» /
Accanto al Duca d’Aosta… / la principessa Isabella. / Nella tribuna parlottano / due distinti signori: / «Nobile classe, quel baio: / con la morella fa il paio…» / «Il sauro invece è nervoso: / non salterà la riviera. / Ma che regale criniera!». / E la Gazzetta del Popolo, / con quelle cronache; / l’Illustrazione Italiana / la copertina gli dedica, / e le fa subito eco / l’irriverente Fischietto 2… / E sui parterre dell’Ippodromo / le tòte con le coccarde / col tricolore italiano; / il confettiere Baratti / offre le sue caramelle: / che deliziosi ricatti! / E la città di Torino, versa spumante nei calici: / sull’etichetta a colori, / spicca il ritratto del re. / Com’è lontana la guerra in / quella Torino di ieri. / «Pugnàci, questi Boeri!» / «Ci pensi un po’ l’Inghilterra!» /
È il sette giugno del ’Due / d’un pomeriggio, alle tre.

Sergio Donna

Note:

1 Le prime quattro strofe sono composte da ottonari con accenti su 3, 5, 7. Le strofe successive sono composte da ottonari con accento su 4, 7.

2 Il Fischietto fu una rivista satirica fondata a Torino nel 1848 dal disegnatore Lorenzo Pedrone (Icilio) e dal tipografo Giuseppe Cassone. Venne pubblicata, con differenti periodicità, fino al 1916. È considerata la più importante rivista satirica italiana dell’epoca.

Torino, 1902. Uno scorcio dei Padiglioni della 1^ Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa. Parco del Valentino.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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