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E’ morto a 82 anni il drammaturgo, scrittore e pittore Antonio Tarantino

TORINO. E’ morto per un arresto cardiaco lo scrittore, drammaturgo e pittore Antonio Tarantino, 82 anni. Era caduto tempo fa a casa, ricoverato in ospedale è morto nell’isolamento forzato per l’emergenza sanitaria, solo. Un po’ come aveva vissuto.

Personaggio eclettico e mai banale in ogni sua rappresentazione artistica, Tarantino a Torino ha vissuto sin dall’infanzia. Era nato a Bolzano il 10 aprile 1938 e dal 2017 godeva della legge Bacchelli, il sussidio statale concesso dal governo ai personaggi della cultura e dello spettacolo che versano in condizioni economiche di bisogno. Tarantino era capace di raccontare storie surreali e drammatiche, ispirate al mito e incentrate sulla religione e sulla politica, usando una lingua raffinata, ma con contaminazioni dialettali e gergali.

La sua prima passione artistica era stata la pittura, dove a lungo aveva misurato il proprio talento. Al teatro, da scrittore, era arrivato tardi, a 50 anni suonati. Tarantino si era imposto nel panorama teatrale nazionale nel 1993, quando con i testi “Stabat Mater” e “La passione secondo Giovanni” aveva vinto il premio Riccione teatro. Le due pièces, e le successive “Vespro della beata vergine” e “Lustrini”, erano state messe realizzate dal regista tunisino Chérif durante gli Anni Novanta, con Piera degli Esposti e le scene di Arnaldo Pomodoro. Con “Materiali per una tragedia tedesca” (1999), un grande affresco sulla Germania, si era aggiudicato il Premio Ubu 2000.

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