Personaggi

Nati il 24 gennaio: il generale astigiano Gaetano Giardino, protagonista nella Grande guerra

Gaetano Giardino, all’anagrafe Gaetano Ettore Stefano Giardino, nasce a Montemagno d’Asti il 24 gennaio 1864. Entra in Accademia militare dove vi esce come sottotenente nel 1882, destinato all′8º Reggimento bersaglieri. Tre anni dopo è promosso tenente e chiede il trasferimento alle colonie africane, destinazione Eritrea. Nel 1894, a Cassala, il tenente Giardino guadagna una Medaglia d’Argento al Valor Militare e la promozione a capitano. Rimpatriato presta servizio al 6º Reggimento bersaglieri come capitano. Successivamente frequenta la Scuola di Guerra, passando dall’arma di fanteria al Corpo di Stato Maggiore. Nel 1904 è promosso maggiore e nel 1906 tenente colonnello. Nel corso della guerra russo-giapponese scrive diversi articoli sulla Rivista Militare commentando gli avvenimenti in Estremo Oriente.

All’atto della mobilitazione per la guerra di Libia, nel 1911 parte per l’Africa Settentrionale. E’ sottocapo di stato maggiore nel Comando del Corpo di Spedizione, sotto il generale Carlo Caneva. Nel gennaio 1912 viene inviato in missione a Roma dal generale Caneva per chiarire alle autorità politiche, insoddisfatte per l’andamento delle operazioni, le difficoltà incontrate in Libia dal Corpo di Spedizione. Questo incarico gli fornisce per la prima volta visibilità da parte degli ambienti politici della capitale.

L’8 agosto è trasferito al comando del IV Corpo d’armata, diventando capo di stato maggiore dopo la promozione a colonnello, ottenuta il 4 gennaio 1914. Il 15 luglio 1915 diventa capo di stato maggiore della 2ª Armata, sotto il generale Pietro Frugoni, diventando generale il 31 agosto dello stesso anno. Promosso tenente generale per meriti di guerra il 5 aprile 1917, è proposto da Luigi Cadorna come Ministro della Guerra in seguito alla crisi del gabinetto Boselli, al posto del collega Paolo Morrone.
Incarico che svolgerà dal 16 giugno 1917 fino alla caduta del governo, causata dalla rotta di Caporetto. Cinque giorni dopo l’assunzione del dicastero viene nominato anche senatore del Regno.

Monumento a Gaetano Giardino a Bassano del Grappa

Dopo la caduta del governo rientra nell’Esercito, essendo assegnato l’8 novembre 1917 al nuovo Comando Supremo, tenuto dal generale Diaz, come sottocapo di stato maggiore, insieme al collega Badoglio. In quella situazione ha diversi attriti con il collega, meno anziano di lui. Per questi motivi viene inviato a Versailles, al Consiglio Interalleato, in sostituzione di Cadorna il 7 febbraio 1918. Rientra dall’incarico dopo solo due mesi, venendo assegnato il 24 aprile 1918 al comando della 4ª armata che ha un compito fondamentale per tutto lo schieramento italiano, cioè quello di difendere il massiccio del Grappa, che rappresentava l’ultimo ostacolo naturale fra il fronte e la pianura veneta.

Giardino, nel campo dell’impiego tattico delle truppe, si preoccupa di innovare i metodi di combattimento, introducendo nella dottrina tattica della sua armata sia i reparti d’assalto sia il tiro di contropreparazione dell’artiglieria. Questa preparazione delle truppe su istruzioni tattiche più moderne è salutare nel corso della battaglia del solstizio, quando il fronte, dopo un iniziale sbandamento, è ripristinato utilizzando il 9º reparto d’assalto, comandato dal maggiore Giovanni Messe e all’azione congiunta delle artiglierie della  e della 6ª Armata. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto l’Armata del Grappa si batta nelle operazioni che si svolgono dal 24 al 29 ottobre 1918, perdendo 25000 uomini. Nell’ambito delle attività tese a sollevare il morale delle truppe alle sue dipendenze si preoccupa di diffondere la canzone del Grappa, un motivo semplice e di facile memorizzazione.

Dopo la fine della guerra richiede di essere esonerato dal comando della 4ª armata e richiese il congedo dall’esercito. A partire dal dicembre 1918 riprende la sua attività da senatore del Regno, su posizioni militariste e autoritaristiche. Dal 16 settembre 1923 è governatore della città di Fiume, in attesa dell’annessione della città all’Italia. Il 27 aprile 1924 lasciò tale incarico a favore del governo della città, ormai divenuta italiana. Il 17 giugno 1926 venne nominato Maresciallo d’Italia e il 31 dicembre 1929 ottiene il Gran Collare dell’Annunziata.

Il sacrario militare del Monte Grappa

Nel 1927 si ritira a Torino dedicandosi a studi storici e pubblicando diversi volumi di memorie sulle sue esperienze nel corso della prima guerra mondiale, spesso destinati ad esaltare le azioni dei suoi «soldatini». L’ultimo suo intervento pubblico avviene il 23 settembre 1935, in occasione dell’inaugurazione dell’ossario di Cima Grappa. Muore a Torino il 21 novembre 1935.
Il 4 agosto 1936, giorno delle celebrazioni annuali a Cima Grappa, la salma viene portata, su un affusto di cannone, all’ossario dove avrà la tumulazione definitiva. In suo onore è eretta una statua che domina il viale centrale di Bassano del Grappa.

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