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Il calcio degli imbecilli…

Ha ragione Umberto Eco quando dice: “I social media hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”.

Come dargli torto? E tra noi tifosi (o presunti tali) del Toro gli imbecilli abbondano e si disseminano tra gli accontentisti, i buonisti a tutti i costi e i “mai cuntent”. Scopro cosi, con estrema tristezza, che il tifoso del Toro che si è permesso di dire una frase a Mazzarri (quello che cita Chiellini come un esempio) al Filadelfia (dopo 6 mesi che era vietato l’ingresso ai tifosi) viene additato sui social come “un vecchio che pensa solo al passato” e che non si doveva permettere di dare del disonesto (parola che etimologicamente sfugge ai più nel suo preciso significato) al mister.

Peccato che il vecchietto ne ha viste di tutti i colori e ne potrebbe raccontargliene cosi tante (al mister e agli imbecilli) da scriverci una enciclopedia sulla sua vita da tifoso granata e dato che paga un abbonamento e che va allo stadio da 50 anni ha tutto il diritto di lamentarsi e non di essere minacciato da alcuni giannizzeri presenti al Filadelfia (a libro paga di chi?). Che i tanti imbecilli leoni da tastiera che circolano sui social non conoscono la storia del Toro ma sono molto bravi a fare “copia ed incolla” di dati e cose che trovano qua e la a random sul web e di colpo si sentono cosi esperti infallibili dei colori granata e quindi ai vecchi che si lamentano di Cairo e Mazzarri dicono “Tu si che ti meriti i Vidulic e i Borsano”, quando gli imbecilli, a quei tempi se erano già nati, facevano ancora la pipì nel vasino. Scopro che la scoppiettante vittoria di Brescia (nel risultato) tramuta una pletora di imbecilli in inflessibili paladini di un mediocre allenatore e di uno dei peggiori (lo dicono le statistiche, non io) Presidenti della storia del Torino Calcio. Non dimentichiamoci che abbiamo battuto il Brescia, ultimo in classifica, non il Real Madrid, grazie a due rigori che non ci daranno mai contro squadre di altro spessore ( e chi vuole capire…).

Che il gioco non si è visto per nulla, che il primo tiro in porta è stato fatto al 70’ contro una squadra che ha giocato in dieci per quasi tutta la partita e che San Sirigu (sempre sia lodato) ha effettuato tre interventi decisivi. Questo non vuol dire essere “mai cuntent”, anzi. Prendiamoci i tre punti, che fanno classifica e morale, ma non nascondiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi. I problemi non sono cambiati, hai vinto con una squadra che sta messa peggio di te.

Scopro che quando il nostro allenatore nel post partita di Brescia dice: “Le critiche fanno parte del mestiere. Abbiamo giocato male due partite e subito si sono fatte tragedie”, trova pure alcuni imbecilli che difendono una frase del genere. Frase che ho dovuto riascoltare 10 volte quasi spaccando il decoder perché non potevo credere alle mie orecchie che l’avesse davvero detto. Inutile dire che le sconfitte sono state ben di più…. Scopro che i tifosi sotto i 35/40 anni, dove si annidano buona parte degli imbecilli di cui sopra, si preoccupano solo di farsi regalare le maglie e farsi i selfie con i giocatori, che gli Ultras non esistono più, che la Maratona non esiste più e che noi tifosi granata 25 anni fa scendevamo in piazza a contestare per molto ma molto meno di questo scempio che vediamo oggi. Basta con gli imbecilli…

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