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Studenti ambasciatori del Consiglio regionale per il progetto di alternanza scuola-lavoro

TORINO. Il Consiglio regionale e l’Ufficio scolastico regionale, a seguito del successo della prima edizione, a cui hanno partecipato quasi 500 ragazzi e ragazze, rinnovano l’impegno riguardante il progetto formativo per diffondere la conoscenza delle tematiche promosse dall’Assemblea legislativa piemontese attraverso le sue diverse articolazioni.

Alla seconda edizione del progetto di alternanza scuola-lavoro per l’anno scolastico 2018-19, possono partecipare studenti e studentesse delle classi terze, quarte e quinte degli istituti superiori piemontesi, approfondendo un tema al centro dell’attività del Consiglio regionale. Le tematiche da considerare sono: educazione civica e cittadinanza attiva, nazionale ed europea, pace; cultura della legalità, del corretto spendere e consapevolezza del denaro; cultura del benessere e degli stili di vita; diritti umani e lotta contro le discriminazioni, politiche di genere e attività di contrasto alla violenza sulla donna; lotta contro il cyberbullismo, tutela delle disabilità, dei minori e delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale; tutela di minorenni nel settore radiotelevisivo locale e sorveglianza sulle emittenti radiotelevisive locali; tutela e difesa dei diritti delle cittadine e dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione; tutela dei diritti degli animali e contrasto al fenomeno dell’abbandono.

Lo studio e l’elaborazione approfondita di una di queste tematiche, anche attraverso informazioni e contatti messi a disposizione per gli studenti, contribuiranno a presentare l’idea finale al Consiglio regionale, per mezzo di una ricerca, un video, un prodotto multimediale o artistico. Le ragazze e i ragazzi che, grazie alla validità dell’elaborato finale, certificato dal sigillo dell’Ente, saranno insigniti del titolo di “ambasciatrici e ambasciatori del Consiglio regionale”, e trasmetteranno le conoscenze e competenze acquisite agli alunni più giovani, grazie al metodo dell’educazione tra pari e dell’apprendimento cooperativo.

 

Redazione

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