Animali

Agility dog, l’attività sportiva che migliora la relazione tra cane e padrone

TORINO. L’Agility è un’attività cinofilo-sportiva nata dallo studio dei rapporti tra cane ed accompagnatore e può essere praticata da tutti: bambini, adolescenti, adulti, anziani ed anche persone con disabilità fisiche e/o mentali. Tra gli obiettivi che si pone l’agility vi è quello di consolidare il rapporto tra cane e conduttore, migliorare le condizioni fisiche e psichiche di chi la pratica e lo sviluppo delle relazioni sociali.
L’agility dog consiste in un percorso ad ostacoli – di solito dai 15 ai 20, con una lunghezza pari a 100-200 metri; ispirato al percorso ippico – nel quale il cane deve affrontarli con un ordine previsto, possibilmente senza ricevere penalità e nel minor tempo possibile. In questa gara, non solo si potrà evidenziare l’agilità ed il lato di gioco del cane, ma anche la stretta interazione con il suo conduttore, che deve seguire il cane e comunicargli i comandi, accompagnandolo lungo tutto il percorso.

L’agility dog, secondo il regolamento della FCI – Fédération Cynologique Internationale (Federazione Cinologica Internazionale) – è una disciplina sportiva aperta a tutti i cani, che favorisce la sua buona integrazione nella società e che implica una buona armonia tra il cane ed il suo conduttore. È però necessario che i partecipanti siano già in possesso degli elementi di base di educazione ed obbedienza. L’ENCI – Ente Nazionale della Cinofilia Italiana – ha messo a punto una serie di regole per poter effettuare queste gare, che si svolgono periodicamente su tutto il territorio nazionale. Secondo quanto è stabilito dal regolamento dell’agility dog, gli animali sono suddivisi in tre categorie, a seconda della loro stazza (small, medium e large), e in classi, le quali dipendono dal fatto di essere o meno dei principianti. Ogni categoria ha una propria altezza degli ostacoli, ma il percorso resta uguale per tutte le categorie e possono partecipare tutti i cani, sia di razza sia meticci. Per ottenere il brevetto di agility è necessario superare con una votazione eccellente tre di queste prove e, una volta ottenuto il brevetto, è possibile partecipare alle gare del secondo livello, riservate ai cani più esperti. Se si ottengono tre vittorie, si passa al terzo brevetto, che permette l’accesso al campionato nazionale di agility. Vi è, inoltre, la Special Agility – un ulteriore livello di attività cinofila e sportiva – che è stata creata per permettere a persone con disabilità fisiche e/o intellettive e bambini (pre-agility) di praticare l’agility a livello sportivo, in un’ottica di miglioramento dello spirito di aggregazione e di integrazione.

Questa disciplina, però, è stata molto discussa, poiché alcuni ritengono che non sia giusto obbligare il proprio cane a superare determinati ostacoli per una semplice velleità o vanità del padrone. Tuttavia, alcuni studi sul comportamento dei cani hanno dimostrato come chi pratica questo sport ha un rapporto molto più diretto con il padrone. Si crea infatti una perfetta sintonia tra le parti, sia perché si trascorre molto tempo insieme sia perché si crea una complicità unica.

La prima fondazione del Club di Agility risale nel Regno Unito nel 1983, con il primo club nazionale di agility chiamato Agility Voice. Durante i primi anni, i cani più piccoli non erano molto considerati nel Regno Unito, avendo tutti cani di taglia Large; ma le cose cominciarono a cambiare durante i primi anni Ottanta con l’inserimento della classe Mini. Successivamente, negli anni Novanta, venne introdotta anche la classe per i cani di taglia Media. Con il tempo l’agility approda anche in Italia, nel 1988; i primi stage vennero organizzati nel 1989 a Torino dal GARU (Gruppo Amici Razze Utilità), tenuti dal giudice francese Jean Pierre Garcia e dall’inglese Peter Lewis. Anche in Italia tale disciplina suscitò un interesse tale che il 1 gennaio del 1990 l’ENCI decise di pubblicare una prima bozza di regolamento, per poi adeguarsi – un anno dopo – a quello internazionale della FCI. Le prime gare nazionali di questo sport, nel nostro Paese, si sono tenute nel 1990. Da esse sono poi stati selezionati i primi componenti della Nazionale Italiana di Agility Dog. E nel 1991, grazie al successo dell’attività, hanno cominciato a diffondersi (specie nel centro-nord) i Club di Agility, mentre le gare si sono fatte sempre più frequenti ed i concorrenti sempre più numerosi.

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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