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Di antichissima origine è il lupino, il fiore apprezzato per la tavola e per il giardino

Il lupino o lupinus è di origine antichissima, appartiene alla famiglia delle leguminose, e il suo nome non ha nulla a che fare con i lupi, ma deve piuttosto la sua derivazione del nome dal greco che ne sottolinea il suo sapore amaro. Infatti era una pianta commestibile, i suoi semi nella cottura perdevano il sapore amarognolo e venivano mangiati già fin dai tempi dei faraoni e degli antichi greci: ad apprezzarli fu soprattutto Ippocrate. Venivano pure venduti cotti anche per le antiche vie di Roma, come si usa ancora oggi per i semi di girasole e le caldarroste. Penso sia tuttora utilizzato nei surrogati del caffè e mescolato con farina e avena è ottimo da usare in pasticceria. E poiché è un legume ricco di azoto viene coltivato per migliorare la qualità e la fertilità dei terreni destinati ad agrumeti. Il lupino selvatico veniva usato in Sardegna e in Corsica nei minestroni e nel ragù; macinato si usa ancora per maschere di bellezza e nelle cure cosmetiche.

Noi lo apprezziamo maggiormente come fiore ornamentale nei giardini e come fiore reciso, fra cui i più conosciuti sono i lupini ibridi Russel dai grandi fiori sullo stelo eretto e disposti a spighe;  normalmente hanno colori diversi radunati sulle stessa spiga, un blu accostato al crema o al bianco, un rosso carminio che si digrada versa la punta in rosa chiaro e via di seguito con tutte le gamme dal violetto al giallo, dal porpora all’avorio, dal salmone all’indaco.

I semi di lupino erano apprezzati da Ippocrate

Un altro lupino ornamentale coltivato per la produzione abbondane di fiori da recidere è il lupino annuale di Hartweg dai bellissimi colori rosa e azzurro fiorisce da giugno a ottobre su spighe alte e superbe che raggiungono il metro di altezza.

Si possono seminare oppure si possono già acquistare direttamente nei vasetti, fioriranno da maggio a luglio rendendo gioioso qualsiasi angolo di giardino. La posizione ideale è a mezzo sole.

Un consiglio per quel che riguarda queste piantine da fiore che sono vigorose e bellissime anche per le loro foglie digitate, ossia disposte come le dita di una mano, poiché le lumache sono ghiotte proprio di queste foglie, è necessario provare a mettere accanto al terriccio intorno alla pianta stessa dei gusci d’uova sbriciolati, questo semplice dissuasore le terrà lontane.

Roxi Scursatone

Roxi Scursatone: artista e scrittrice. Ha frequentato l’Accademia Albertina e l’Ateneo torinese. Si è occupata da sempre di letteratura, critica d’arte e saggistica. Ha pubblicato il libro di critica letteraria “Breviario estetico di Gaia” (Genesi ed.) e “Jole con l’arte nei sandali” (Genesi ed.). Da più di un decennio suoi articoli e saggi brevi su artisti sono presenti sulla rivista “Vernice”. E per anni è sul periodico “Chiaravalle” con la sua rubrica dedicata all’arte e ai fiori. Suoi testi di poesia visiva sono stati pubblicati sulla rivista di poesia multimediale “Offerta speciale”.

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