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Pfatisch, si apre un nuovo capitolo per la storica pasticceria

Prossimamente scopriremo chi saranno i nuovi proprietari di uno tra i più celebri Locali Storici d’Italia che ha sede in via Sacchi 42 a Torino. Le offerte d’asta dovranno essere consegnate entro le ore 17.30 di venerdì 6 marzo

TORINO. Avevamo già dedicato un precedente articolo alla Pasticceria Pfatisch, un must dell’arte pasticciera subalpina, oltre che un punto di riferimento secolare per tutti i torinesi che non sanno resistere ai più dolci e invitanti peccati di gola. Alla scuola di Gustavo Pfatisch (fondatore dell’omonima azienda nel 1915)si sono formati decine di maîtres chocolatiers, e non solo italiani, dove hanno appreso i segreti della lavorazione del cioccolato e dell’arte della pasticceria.

Pfatisch: un locale che fu frequentato, tra gli altri, da Cesare Pavese, Mario Soldati, Primo Levi, Natalia Ginzburg ed Indro Montanelli. Un nome che conserva immutato nel tempo il suo fascino d’antan, e che da sempre è sinonimo di eccellenza artigiana, e di valenza storica e culturale.

L’attore Paolo Conticini con Claudia Berruti durante una sosta nelle riprese della fiction Provaci ancora, prof

Alla Pasticceria Pfatisch, con i suoi arredi centenari, e il suo antico laboratorio originale, con attrezzature d’epoca per la lavorazione del cioccolato risalenti a fine Ottocento (come le raffinatrici a cinque cilindri della Lehman & Buelher), si respirano profumi di crema e di cacao, di pasticcini e di alchermes. Non per niente Pfatisch ha rappresentato la scenografia ideale per molte riprese cinematografiche e fictions televisive di successo, come Il Grande Torino e la serie Provaci ancora, prof, con la partecipazione di Veronica Pivetti nel ruolo della prof. Camilla Baudino, personaggio tratto dagli avvincenti romanzi di Margherita Oggero.

Ma della storia dell’antica Confetteria Pfatisch, avevamo già diffusamente parlato nel citato articolo, e non vogliamo ripeterci. Chi volesse approfondirla, può cliccare QUI.

Oggi vi vogliamo invece parlare del futuro prossimo della Pasticceria Pfatisch, che è in procinto di passare di mano.  I figli di Marco Ferraris, che con la moglie Claudia Berruti ancora detiene la proprietà dei locali ereditati da suo padre Nello e da suo nonno Carlo, intendono intraprendere strade diverse dal commercio tradizionale. In realtà, un primo distacco dei Ferraris dall’azienda c’era già stato, in quanto già nel mese di luglio 2019 la conduzione del locale venne affidata ad un gestore esterno alla famiglia, Francesco Ciocatto.

Ma questa volta il passaggio sarà netto e definitivo: la storia della Pfatisch ha superato due Guerre Mondiali, crisi congiunturali, ha conosciuto regimi monarchici, prime e seconde repubbliche, e continuerà con caparbietà sulla strada ultrasecolare del suo successo, nonostante le innegabili difficoltà del commercio tradizionale che caratterizzano questo primo scorcio del terzo Millennio.

Una vecchia réclame Pfatisch

Alle ore 17.30 di venerdì 6 marzo, scadrà il termine per la presentazione delle offerte della vendita all’asta del locale. Se lo aggiudicherà il maggior offerente, partendo da una base minima di 100 mila euro.

“Torino è diventata triste – aveva precisato qualche tempo fa Marco Ferrarise non è più una città facile per chi vuol tenere aperta un’attività a conduzione familiare”. Un’affermazione dura, forse alimentata da un momento di disappunto e malinconia, ma probabilmente, almeno in parte, vera. Sappiamo anche però che la qualità vince sempre e che le eccellenze artigiane sono più forti di ogni crisi. E ciò ci induce a guardare con fiducia al futuro della Pfatisch e di tante altre aziende dell’eccellenza artigiana che del nostro territorio costituiscono una ricchezza unica, da salvaguardare e di cui essere fieri.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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