Gli autori – uno direttore di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, sede anche di uno dei primi Centri Antifumo della Regione e l’altra giornalista medico-scientifica – con il metodo dell’intervista raccontano storie di vita di fumatori, tutte unificate dal comune denominatore della sigaretta, da cui emerge uno spaccato di vissuti caratterizzato da paure, dubbi, frustrazioni, incertezze, successi ed insuccessi. Nella prefazione, il direttore generale dell’ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti, commenta “Da questa umanità emergono i suggerimenti per immaginare un nuovo modo di concepire il rapporto tra medico e fumatore. È necessario che la cura della salute divenga un patrimonio culturale per ogni sanitario e le proposte di aiuto dovrebbero essere calibrate sulle singole persone. È evidente che l’obiettivo di cessazione debba costituire una priorità clinica, ma se non fosse perseguibile nell’ambito dell’alleanza medico paziente si potrebbero attuare strategie di riduzione del danno”.
Il dottor Fabio Beatrice spiega che “oltre a studiare e sperimentare è necessario infatti anche recuperare alcuni valori della medicina tradizionale e mi riferisco alla capacità di dialogo e di ascolto nel rapporto medico-paziente. L’idea di ascoltare i fumatori, le loro storie, le loro difficoltà e paure, secondo i principi della medicina narrativa, può aiutare a mettere a fuoco strategie efficaci che siano vissute secondo un’ottica di miglioramento della ricevibilità delle proposte cliniche, nella speranza di riuscire a favorire cessazione e riduzione dei consumi tabagici, ma anche applicando, nei casi di forte resistenza alla cessazione dei cosiddetti fumatori incalliti, una pragmatica riduzione dei rischi legati alla combustione”.
Il tabagismo è una dipendenza ed è la seconda causa principale di malattie cardiovascolari: l’uso di tabacco e l’esposizione al fumo passivo contribuiscono a circa il 12% di tutte le morti per malattie cardiache. Fumare produce morti, oltre che per infarto ed ictus, anche per BPCO e tumore polmonare, terza causa di morte dopo i tumori intestinali e quelli mammari. Infatti, i decessi totali correlati al tabagismo sono 7 milioni l’anno nel mondo e circa 80 mila l’anno in Italia. Nel 2013 in Piemonte ci sono stati 19262 ricoveri ospedalieri attribuibili al fumo di tabacco ( il 4% di tutti i ricoveri ), di cui 13204 ricoveri in soggetti di età inferiore ai 75 anni. La Regione Piemonte risulta virtuosa in termini di risultati positivi delle azioni di contrasto al fumo di sigaretta, rispetto al livello nazionale, soprattutto per la prevenzione primaria e vanta il primato del maggior numero di centri antifumo attivati sul territorio.
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