TORINO. Confartigianato Piemonte, lancia l’allarme secondo il quale mestieri come sarti, tecnici meccanici, saldatori rischiano di sparire. Le aziende piemontesi, infatti, hanno serie difficoltà a trovare figure professionali che permettano loro di migliorare produzione e competitività. Ad esempio, il 51,1% delle imprese artigiane denuncia difficoltà a trovare sarti, quasi la metà di quelle nel settore della carpenteria è in cerca di saldatori e tagliatori a fiamma. Mancano anche operai addetti alla filatura e bobinatura, altri alle macchine utensili, attrezzisti, conciatori di pelli e pellicce.
Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte spiega “Più volte abbiamo sottolineato come l’apprendistato sia il canale di accesso privilegiato al mercato del lavoro per i ragazzi. Il settore artigiano è quello che maggiormente ricorso a questa modalità di reclutamento: non a caso, il 35% delle imprese artigiane ha preventivato l’ingresso di dipendenti under 30 nel proprio organico, nettamente più del 21,5% di quanto previsto dalle aziende di altro tipo”.
Il dettaglio a livello provinciale evidenzia come il maggior numero di apprendisti sia stato contrattualizzato nel Torinese il 50,88% del totale, seguono Cuneo (19,03%), Alessandria (7,07), Novara (6,39), Asti (5,71), Vercelli (4,34), Biella (3,69), e infine Verbano-Cusio-Ossola (2,89). Quanto all’alternanza scuola-lavoro, Felici afferma “può aiutare ad arginare il fenomeno relativo alla perdita dei vecchi mestieri artigiani che rischiano l’estinzione e a reperire nuovi profili professionali perché fa incontrare il sapere con il saper fare e fa conoscere ai ragazzi il valore potenziale dell’artigianato come sbocco professionale”.
L’Ufficio studi di Confartigianato Piemonte spiega che “al decrescere del tasso di disoccupazione, tende a crescere la quota di imprese che ospitano studenti in alternanza scuola-lavoro”. In altre parole, far entrare in azienda lo studente di oggi contribuisce a formare il lavoratore di domani. E in Piemonte, nel 2017 il 14,5% delle imprese con dipendenti ha accolto ragazzi degli istituti superiori, dato superiore alla media nazionale dell’11,9%.
Vercelli è la provincia che ha puntato di più su questa strategia, con il 19% degli imprenditori che ha promosso progetti di alternanza con le scuole. Al secondo posto Biella con il 17,9%, seguono Novara con il 16,5%, Cuneo con il 16,1%, Asti (15), infine sotto la media regionale Vco con il 14,2%, Alessandria con il 13,8% e con il 13,1%il Capolougo di regione.
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