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Sanità: l’85% degli italiani vuole poter scegliere tra pubblico e privato

TORINO. I dati forniti dal Censis indicano che l’85% degli italiani vuole scegliere liberamente medico ed ospedale tra pubblico e privato. Anche la politica è pro alla sanità mista pubblico-privato (seppur le differenze territoriali restano ampie); infatti, la maggioranza (63%) dei consiglieri regionali riconosce il ruolo positivo delle strutture private accreditate, solo il 3% di essi vorrebbe mettere al bando per legge la sanità privata accreditata nel Servizio sanitario nazionale; infine, il restante 34% vorrebbe dirottare le risorse preferibilmente verso le sole strutture pubbliche. Complessivamente il giudizio sulla devolution sanitaria è positivo: il 62% dei consiglieri regionali è convinto che sia stata vantaggiosa. Questo è quanto è emerso in data odierna su Il valore sociale dell’ospedalità privata nella sanità pluralista, da una ricerca realizzata in collaborazione con l’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). Secondo l’indagine, l’85% degli italiani ritiene fondamentale poter scegliere nel Servizio sanitario il professionista e la struttura di cui si fida, senza alcuna distinzione tra pubblico o privato; solo per il 15% non è importante. Per il 50% dei cittadini è molto importante perché la scelta di una persona o servizio di cui ci si fida facilita le cure; per il 35%, invece, è importante perché la libertà di scelta è un valore in sé anche in sanità. Tra i contrari, il 9%, vuole solo strutture pubbliche nel Servizio sanitario ed appena il 6% pensa che gli ospedali pubblici siano comunque i migliori. Il Censis ha rilevato che la libertà di scelta nel Servizio sanitario tra strutture pubbliche e private accreditate è un valore condiviso trasversalmente nel territorio: dall’87% al Nord-Est, all’85% dei residenti al Nord-Ovest, all’82% al Centro ed infine all’87% al Sud.

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