Saluzzo, alla scoperta della casa dove Silvio Pellico nacque e trascorse la sua infanzia

Se vi capita di andare da Saluzzo, oltre alla Castiglia, alla cattedrale e alla prestigiosa Casa Cavassa (di cui parliamo ampiamente in altri reportage), da non perdere c’è sicuramente la casa natale di Silvio Pellico. L’edificio di origine medievale è posto nella scenografica piazzetta dei Mondagli, uno degli angoli più suggestivi del centro storico della cittadina della Granda, appena al di fuori della cerchia di mura risalenti al 1280. I restauri, realizzati dal Comune dopo l’acquisto dall’ultimo proprietario, il professore-poeta Silvio Einaudi, permettono di rileggerne la storia: quattro archi ogivali affrescati ne costituiscono la struttura portante; una sopraelevazione cinquecentesca aggiunse le loggette all’ultimo piano, ora murate; mentre risale ad inizio Ottocento la loggia chiusa e terrazzata al piano della piazzetta, su cui si affaccia il salone neoclassico elegantemente decorato.

Nel piccolo appartamento del primo piano, lo scrittore e patriota Silvio Pellico nacque il 25 giugno 1789 e trascorse i primi anni d’infanzia, serbando però per tutta la vita un ricordo affettuoso e grato della città natale, luogo letterario della memoria felice e degli affetti.

Inaugurata nel 2011 nel corso delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la casa-museo ospita cimeli e riproduzioni di manoscritti pellichiani, donati in gran parte dalla sorella dello scrittore nel 1858 e i cui originali sono conservati presso i Fondi storici della Biblioteca di Saluzzo. Al piano terreno una sala è dedicata all’attività letteraria dello scrittore ed è possibile assistere ad un video introduttivo della durata di circa mezz’ora, sicuramente d’aiuto per contestualizzare il personaggio e le vicende storiche che lo coinvolsero.

Al primo piano, nell’elegante salone neoclassico è stato ricostruito lo studio di uno scrittore dell’Ottocento. A campeggiare è lo scrittoio realmente appartenuto a Silvio Pellico e tra i cimeli originali presenti nella sala ci sono anche i famosi occhialini, la tabacchiera e le mitene, ossia i classici mezzi guanti che si usavano all’epoca. La stanza attigua offre ai visitatori testimonianze del periodo della carcerazione e documenti legati alla fase celebrativa dello scrittore-patriota. Su una parete, il grande dipinto Pellico e Maroncelli lasciano le carceri di San Michele a Venezia per lo Spielberg, che Carlo Felice Biscarra realizzò nel 1865, interrompe l’ampia sequenza delle decine di riproduzioni di frontespizi di edizioni delle Mie prigioni. La donazione della sorella Giuseppina comprende una trentina di traduzioni dell’opera, a testimonianza della sua straordinaria diffusione e di un successo editoriale non riscontrabile in nessun altro autore italiano dell’Ottocento.

Oggi casa Pellico è inserita nel circuito nazionale  delle “Case della Memoria”. Viene offerta al pubblico come spazio per attività culturali, ma è visitabile ogni seconda e quarta domenica dalle ore 14 alle 18. Tiene inoltre aperti i battenti nelle giornate di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre. Sono previste anche aperture serali in occasione di eventi stabiliti dall’Amministrazione comunale, quali: Notte bianca (inizio giugno), Festa della Musica (metà giugno) e Notte del Mof (terzo sabato di luglio) con orario dalle 21 alle 24.

Il costo del biglietto è di 3 euro, 2 il ridotto. E’ visitabile per gruppi organizzati con tariffe speciali e in orari da concordare previa prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: 329 3940334 – musa@itur.it

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