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Sabato 25 Casale ricorderà l’eccidio della Banda Tom

CASALE MONFERRATO. Anche quest’anno la Città di Casale ricorderà l’eccidio della Banda Tom, una delle più attive nella lotta partigiana nel Monferrato. L’appuntamento, organizzato dal Comune e dal Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane, è previsto per sabato 25 gennaio. S’inizierà alle 9.30 con la riunione delle autorità civili, militari e scolastiche al Palazzo comunale. Successivamente alle 9.45, in corteo, attraverso le vie Mameli e Liutprando, si raggiungerà piazza Monsignor Angrisani. Nella cattedrale di Sant’Evasio alle 10 avrà luogo la messa di suffragio.

Alle 10.30 il corteo, accompagnato dalla Filarmonica di Occimiano muoverà verso il Teatro Municipale percorrendo via Duomo, piazza Mazzini e via Saffi. In Teatro alle 10.45, interventi del presidente del Comitato Unitario Antifascista Germano Carpenedo e del sindaco di Casale Federico Riboldi; a seguire l’omaggio musicale della Corale di San Giorgio Monferrato e l’orazione ufficiale tenuta dalla storico Davide Conti.

Al termine della cerimonia, intorno alle ore 12, avverrà il trasferimento alla Cittadella dove ci sarà la deposizione delle corone alle lapidi dei 13 caduti della Banda Tom e del partigiano Gaetano Molo. Alla Cittadella verranno inaugurate le nuove Stele Informative dedicate alla Resistenza Casalese e alla Banda Tom.

Uno per uno i ragazzi della Banda Tom

La brigata partigiana comandata da Antonio Olearo (detto Tom, medaglia d’oro al valor militare), fu catturata il 14 gennaio 1945 a Casorzo. Oltre ad Olearo, 24 anni, di Ozzano Monferrato, ne facevano parte Giuseppe Augino, 22 anni, di Enna, Alessio Boccalatte, 20 anni, partigiano della Brigata Garibaldi Piacibello, Aldo Cantarello, 19 anni, di San Michele Alessandria, Luigi Cassina detto Ginetto o Tarzan, 25 anni, di Casale Monferrato, Giovanni Cavoli detto Dinamite, 34 anni, di Solero, Albert Harbyohire Harry (ufficiale della RAF), 31 anni, Giuseppe Maugeri, 23 anni, di Siracusa, Remo Peracchio, 21 anni, di Montemagno, Boris Portieri, 17 anni, di Genova, Giuseppe Raschio, 21 anni, di San Michele Alessandria, Luigi Santambrogio detto Gigi, 17 anni, di Casale Monferrato e Carlo Serretta detto Scugnizzo, 17 anni, partigiano della Brigata Garibaldi Piacibello. Tutti vennero incatenati, obbligati a marciare seminudi e scalzi, interrogati crudelmente e, dopo il trasporto a Casale Monferrato, condotti alla Cittadella dove furono trucidati il 15 gennaio. I loro corpi rimasero due giorni insepolti nella neve.

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