In prima istanza, l’associazione aveva chiesto di sospendere il divieto di caccia per diverse specie di animali – allodola, merlo, pavoncella, fischione, folaga, pernice bianca e lepre variabile. Inoltre, aveva anche richiesto la modifica al calendario venatorio e l’obbligo per i cacciatori di indossare un giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Ma per il Tar non vi è alcun motivo di sospendere le nuove regole, poiché i giudici ritengono che queste non danneggiano nell’immediato né l’associazione né i suoi iscritti, i quali devono ancora attendere il giudizio di merito. Inoltre, la Regione è ancora in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sullo stop alla caccia di alcune specie, decisione della giunta Chiamparino sin dal 2015. Era stato il Tar a rivolgersi ai giudici di Roma lo scorso anno, nel valutare un altro ricorso di Federcaccia, in quel caso appoggiata da numerosi comprensori di caccia alpini e da alcuni Atc alessandrini. Ma la Regione non era la sola a schierarsi contro il ricorso, erano sulla stessa linea anche alcune associazioni animaliste, come Lav e Lac.
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