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Borgo San Paolo dedica un giardino al designer Franco Scaglione

TORINO. Nei giorni scorsi è stato intitolato a Francesco “Franco” Scaglione, il giardino torinese che si trova alla confluenza delle vie Osasco e Rivalta, nel quartiere San Paolo. Alla cerimonia erano presenti: Enzo Lavolta, vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3, Chanh Le Huy, amico della famiglia Scaglione, Gian Filippo Salvetti fondatore e presidente dell’Alfa blue team Milano, Giuliano Silli, biografo di Franco Scaglione.

Tutti gli intervenuti, pure con toni diversi, hanno sottolineato come Scaglione si stato una figura di riferimento nel campo del design automobilistico, dove ha dato espressione, in modo compiuto, alla sua creatività e alla sua professionalità. Di Franco Scaglione, ingegnere, disegnatore, collaboratore fra gli altri di Pininfarina, Bertone, Michelotti, si ricordano le versioni di alcuni fra i più prestigiosi modelli dell’epoca quali, la Ferrari Abarth 166 MM/53 spider, la Lancia Aurelia B53 coupè, la Lamborghini 350 GTV coupè prototipo, la Maserati Birdcage tipo 64, la Jaguar XK150 coupè, l’Aston Martin DB2/4 coupè, l’Alfa Romeo 33 stradale.

L’Alfa Romeo 33 stradale, uno dei modelli più famosi del designer italiano

“Fu uno dei primi designer indipendenti”, ha ricordato Giuliano Silli, aggiungendo che “riuscire ad esserlo nella Torino degli anni Cinquanta, voleva dire avere una forza di volontà superiore. Ma lui era fortemente convinto della sua idea, che per valorizzare un’automobile di prestigio, fosse necessario indicare anche chi l’aveva disegnata”.

“Giusto quindi ricordarlo in questa città, punto di riferimento mondiale dell’automobile”, precisa Salvetti, ispiratore della decisione di dedicare un giardino a Scaglione, e che sottolinea ancora come questa intitolazione sia: “un doveroso, grande passo per la comunità degli amanti delle belle auto di cui Franco Scaglione è stato uno dei massimi esponenti”.

Francesca Troise ha ricordato che Scaglione, origini toscane, visse il suo periodo torinese poco lontano da quel giardino.

“Oggi la Città – ha concluso Lavolta – esprime il giusto tributo verso un personaggio poco propenso alla ribalta della cronaca ma dallo straordinario talento creativo. Una vita, quella di Scaglione, intensa ed appassionata per il suo lavoro, che fu l’espressione migliore del suo ingegno”.

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