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Rimane un giallo la morte dell’insegnante di Moncalieri: poche certezze dall’autopsia

TORINO. Rimane un giallo la morte di Silvia Crosetto, l’insegnante di 44 anni di Moncalieri trovata priva di vita da una coppia di anziani sul ciglio della statale 28 del col di Nava, lo scorso 14 luglio. In base all’esame autoptico, la morte della donna sarebbe riconducibile a un trauma, definito “colpo da investimento”. Sembra esclusa l’ipotesi dell’omicidio volontario. I veicoli transitati dal luogo della tragedia in quei giorni, filmati dalle telecamere del luogo e successivamente controllati dai carabinieri, non presentavano ammaccature compatibili con uno scontro. E’ stata esclusa, per ora, dalla procura l’ipotesi dell’omicidio volontario. I carabinieri, che hanno esaminato i filmati delle telecamere più vicine al luogo dell’incidente, hanno successivamente controllato tutti i veicoli (che viaggiavano in entrambi i sensi di marcia), ma nessuno presentava ammaccature che possano ricondurre a un investimento. I militari  hanno anche raccolto le testimonianze di tutti coloro che risulta siano transitati dal luogo del decesso. Ma nulla è trapelato che possa risultare in qualche modo utile alle indagini.

L’auto della quarantaquattrenne insegnante di Moncalieri era stata trovata con la portiera aperta dalla parte opposta al luogo del ritrovamento del cadavere, che presentava una profonda ferita alla testa. A dare l’allarme era stato un automobilista di passaggio che, vista la donna riversa a terra, aveva subito chiamato i soccorsi. Per la Crosetto, però, non c’era stato nulla da fare. Nei giorni successivi al rinvenimento del cadavere, si era parlato anche della presenza di un toro nella zona, ma se sia stato l’animale ad uccidere la donna o un veicolo, non si potrà sapere, fintanto i carabinieri del Ris di Parma non sveleranno la presenza sugli indumenti della donna: di tracce organiche o di vernice.

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