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Quasi 100 mila infortuni a scuola nel 2017: nel 16% dei casi sono coinvolti gli insegnanti

TORINO. Nelle nostre scuole si può andare incontro anche a problemi come lussazioni, ossa rotte, slogature, contusioni e ferite di tutti i tipi, coinvolgendo indistintamente sia studenti che insegnanti. Risultano infatti circa 100 mila gli infortuni che ogni anno si registrano all’interno delle mura scolastiche, con una prevalenza del sesso femminile tra i professori e dei maschi tra gli alunni. Secondo quanto risulta nel 2017, ad esempio, sono più di 15 mila gli insegnanti che hanno subìto un infortunio sul posto di lavoro e oltre 80 mila i ragazzi.

Skuola.net – sulla base dei dati contenuti nel sedicesimo Rapporto sulla sicurezza delle scuole elaborato da Cittadinanzattiva (Settembre 2018), elaborati sulla base degli infortuni denunciati all’Inail – ricorda che tutto ciò va al di là dello stato di salute degli edifici e del livello di manutenzione degli istituti. Inoltre, la percentuale di incidenti sarebbe ormai costante da anni. Moltissimi sono i fattori alla base degli infortuni, tra questi: le condizioni delle strutture (aule, bagni, cortili, scale, ecc.), il momento cui avviene l’episodio (durante la normale lezione, o nell’ora di educazione fisica, o durante la ricreazione, anche all’uscita da scuola). Questo può accadere a causa di una semplice distrazione, dell’eccessiva leggerezza nell’affrontare le situazioni, se non addirittura della violenza fisica. Fatto sta che, in base ad un calcolo approssimativo, circa l’1% degli studenti e quasi il 2% dei professori si fa male a scuola nel corso dell’anno. Tra gli insegnanti, risulta che sono le donne quelle ad infortunarsi più di frequente: ad esempio, nel 2017 sono state più di 13 mila (circa il 90% del totale); mentre gli uomini hanno superato di poco quota 2 mila. Al contrario, per gli alunni risultano i ragazzi quelli più infortunati, nel 2017 sono stati 46 mila, mentre le ragazze 34 mila.

Si può dire che, fortunatamente, nella maggior parte dei casi gli incidenti sono di lieve entità: circa 7 studenti su 10 si procurano una lussazione, una distorsione, una distrazione (38,8%) oppure una contusione (30,9%); ma 1 su 4 (il 25,2%) si procura una frattura ed il 4,5% una ferita. Tra i professori, invece, le fratture sono limitate ad 1 caso su 5 (il 19,2%), mentre risultano molto più frequenti le contusioni (42,3%). Sono il 31,1% i casi di lussazione, distorsione e distrazione e poi ci sono le ferite con il 4,9%.

Se, invece, si vuole dare uno sguardo sul tema infortuni secondo la distribuzione geografica: la Lombardia risulta la regione nettamente più “pericolosa” (oltre il 20% degli episodi totali), seguita da Veneto ed Emilia-Romagna (entrambe intorno il 10%). Ma qui il dato è strettamente legato all’ampiezza della popolazione studentesca.

Redazione

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