Primo Zambruno, il tenore di Tortona dalla voce potente e squillante fino agli estremi acuti
Il tenore Primo Zambruno nacque a Tortona (Alessandria) il 3 settembre 1914. A causa della guerra e della situazione economica familiare, iniziò a studiare canto soltanto nel 1949. Fece un’audizione con il tenore Aureliano Pertile, che gli suggerì di studiare a Milano con il grande tenore Francesco Merli. Debuttò nel 1951 a Varese come Alvaro nella Forza del destino, opera poi ripresa a Lecco, Monza e Modena. Nel 1952 aggiunse al suo repertorio Il trovatore (a Massa) e Andrea Chénier (a Catania con il baritono Aldo Protti). Nello stesso anno debuttò come Manrico nel Trovatore al Regio di Parma con Antonietta Stella, Dora Minarchi e Piero Campolonghi. Nel 1953 cantò Aida accanto ad Anita Cerquetti, Elena Nicolai e Aldo Protti e, l’anno seguente, Cavalleria rusticana a Pistoia con Gigliola Frazzoni.
Nel 1955 Zambruno avviò la carriera internazionale a Dublino (debutto come Pollione in Norma con Caterina Mancini ed Ebe Stignani), passando poi a Valencia (in Carmen), Barcellona, Madrid (debutto in Tosca con Maria Caniglia), Marsiglia, Rouen, Montecarlo. Nel 1956 cantò a Cagliari, Sassari, Alessandria, Valencia e per la prima volta in Sudamerica, a Caracas, come Don Josè in Carmen.
Nel 1957 cantò il suo primo Canio nei Pagliacci a Nizza e debuttò in Gioconda a Malta con Corridori, Didier, Caminada, Azzolini e Cioni. All’inizio del 1958 apparve ad Atene in Gioconda, Aida e Trovatore, passando poi in Spagna con Tosca e Pagliacci a Siviglia. Debuttò anche al Metropolitan di New York in Cavalleria rusticana accanto a Zinka Milanov, Rosalind Elias e Cesare Bardelli, sotto la direzione di Dimitri Mitropoulos. Dopo un’apparizione a Philadelphia con lo stesso cast, rientrò in Italia. Nel 1959, dopo esibizioni a Bordeaux, Rouen, Adria, Sestri Levante, Boccadasse, Algeri, Losanna, Rosignano e Dublino, diradò gli impegni e si ritirò precocemente dalle scene cantando La forza del destino a Vercelli.
La nipote del tenore, il soprano Simona Zambruno, ha raccontato come il nonno fu “costretto” a chiudere, inaspettatamente, la carriera: “Nell’ottobre del 1961 al Teatro di Vercelli era previsto il debutto della Cossotto come Carmen, ma avvenne un fatto incredibile: il tenore scritturato per la parte di Don José la notte prima scappò dall’albergo e non si fece più vivo. Così il responsabile del teatro, il famoso Joseph Robbone, al mattino all’alba si presentò a mio nonno, che gestiva un bar qui a Vercelli (dopo aver chiuso la carriera) e in quel momento era nel dehors a innaffiare i fiori. Robbone lo implorò di salvare la serata e mio nonno, dopo avere un po’ tergiversato (“Lo sai che ho chiuso con il canto!”), si lasciò convincere. Così fu Don Josè accanto alla debuttante, come Carmen, Fiorenza Cossotto, mentre il baritono era Piero Cappuccilli. In sala c’era anche Gianandrea Gavazzeni, che era venuto a sentire la Cossotto per scritturarla poi alla Scala, il quale a fine recita andò da mio nonno a complimentarsi (pare che gli abbia detto: – Ero venuto a sentire Carmen e ho scoperto un grande don Josè).”
Primo Zambruno ebbe una voce di tenore lirico spinto, potente e squillante fino agli estremi acuti, sorretta da un’emissione naturale e da una dizione scandita. Se cantasse oggi potrebbe mettere in ombra numerosi tenori che sono sulla cresta dell’onda.
Morì a Vercelli nel 1991. La sua voce è testimoniata da un disco della Tima Club con brani da La forza del destino, Otello, Carmen, Pagliacci, La Gioconda e Andrea Chénier.
Bruno Baudissone