In “Oh Dio mio!”, un testo ironico e surreale con un dialogo ricco di battute divertenti, la psicologa Ella, madre single di un ragazzino autistico, riceve un paziente speciale che dice di essere Dio. La donna inizialmente è perplessa, ma poi capisce di trovarsi davvero davanti a Dio, un dio depresso, malato da 2000 anni, che sta meditando di spazzare il mondo con un nuovo diluvio universale. I due personaggi trovano nella comprensione e nell’amore la via per affrontare dolori e delusioni, con un’apertura finale, con Lior che per la prima volta riesce a dire mamma.
La pasta è un simbolo dell'italianità, un pilastro della nostra cultura culinaria che unisce generazioni.…
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