Personale di Graziano Rey alla galleria di corso Lepanto a Torino

TORINO. Spazio alla personale del poliedrico e caleidoscopico Graziano Rey alla Galleria d’arte di corso Lepanto 8/A a Torino, dal 1 al 12 febbraio 2020. In mostra un concentrato di opere, in parte appena terminate e in parte del passato, confluenti in altri cicli, unificate dallo studio che caratterizza l’intera carriera dell’autore, e che termina appunto nelle collezione “Strutture”. Da evidenziare lo studio del materiale tessile, ovvero i supporti più disparati, da cui l’artista inizia ad abbozzare l’idea creativa, e crea da sé le basi, che diverranno tele o opere d’arte più complesse. Inizia a trattare le superfici con diverse tecniche che garantiscono il giusto assorbimento del colore, studia la densità del materiale da apporre al “supporto” per poter ottenere l’effetto voluto.

Si può quindi dire che partendo da una idea di ciò che vuole realizzare, come Michelangelo, Rey vede nella trasparenza delle trame ciò che deve essere estrapolato, ma la conclusione della creazione è una sorpresa per lui stesso… Non c’è un tempo prestabilito per confezionare un capolavoro, anche perché ogni supporto è diverso e ogni materiale colorato si deposita in maniera particolare… Ecco perché l’autore li racchiude in cicli… in base al sostegno, al tema e al “periodo” storico.

All’interno di ogni singola opera ci si può tuffare con l’immaginazione ed immergersi in paesaggi o mondi incredibili, dimensioni parallele, con tutto il nostro corpo. Si rimane attratti come una luce nel buio, quasi una certezza del bello al di là della cortina materiale dell’opera d’arte. La sicurezza è che l’emozione che se ne ricava è frutto di un dialogo profondo e personale tra noi spettatori e il quadro che ci sta di fronte. Ecco in questo silenzioso connubio che l’artista scompare dietro le quinte dell’opera e permette un confronto diretto, spesso anche tattile con l’Arte.

Graziano Rey artista a 360 ° ha dato prove di estro musicale con il gruppo negli anni 70 con la Jambon street, nella discografia e nelle apparizioni televisive, ospite per lungo tempo al Maurizio Costanzo negli anni 90 abbandona, dopo un anno sabbatico alle isole Tonga, il mondo dei media per tornare all’amore primordiale “La pittura”. Presenzia alla biennale di Venezia 2017, organizza personali a Vicenza e Palermo e attraverso la Fondazione Banca Generali, partecipa a Torino, Milano e Roma all’ “L’ombra del Moloc”. Nel 2019 tiene personali a Ferrara, Bologna e Milano.

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