NOVARA. Si chiama YES!BAT il progetto per la salvaguardia dei pipistrelli e il loro impiego in agricoltura biologica. Sviluppato dalla biologa Laura Garzoli, il progetto è ospitato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pallanza di Verbania. Servirà a tutelare i pipistrelli che in Italia sono specie protetta, ma anche a promuovere una produzione sostenibile nelle risaie e fornire un servizio di chirosorveglianza, ovvero un’analisi dei tipi di insetti presenti sul territorio. Grazie alla presenza di questi mammiferi sarà di fatto possibile sostenere una produzione di riso con un minor uso di pesticidi.
Come spiega la dottoressa Garzoli, il progetto vuole promuovere «una strategia di lotta integrata agli insetti dannosi in agricoltura basata sull’incremento dei servizi ecosistemici forniti dai pipistrelli in risaia. Il progetto parte dall’utilizzo nei campi di 60 bat box, rifugi artificiali progettati per “incoraggiare” i pipistrelli in aree dove non ci sono rifugi naturali. Questo consente di incrementare le popolazioni di pipistrelli che di notte cacciano sopra i campi di riso, svolgendo un’importante azione di controllo sugli insetti nocivi. Ma non solo. Predando anche insetti non indigeni, che all’inizio delle infestazioni sono rari nell’ambiente, i pipistrelli possono diventare le sentinelle che rivelano precocemente la presenza di parassiti dannosi per le colture».
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