Parte da Torino il 21 marzo il nuovo tour di Vecchioni

TORINO. Roberto Vecchioni torna con un nuovo album e un nuovo tour. Il cantautore milanese sarà sul palco del Teatro Colosseo per la prima data mercoledì 21 marzo alle ore 21. Complessivamente sono 13 le date programmate nei teatri italiani: il tour si chiuderà il 20 maggio a Roma.

A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico, Vecchioni proporrà le canzoni contenute nel suo nuovo album L’infinito che comprende12 brani inediti. Il lavoro fa registrare il ritorno eccezionale sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto Vecchioni nel singolo “Ti Insegnerò a volare”, ispirato al grande Alex Zanardi. Due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolve nella liquidità e nella precarietà culturale, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia del campione è la metafora della “passione per la vita che è più forte del destino”. 

Questo brano – racconta Vecchioni – si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che non c’è, non esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare oppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura”.

“L’idea dell’infinito viene da lontano – continua l’artista –: c’era già in due romanzi e una canzone. La canzone è ‘Le rose blu’, i romanzi sono ‘Il mercante di Luce’ e ‘La vita che si ama’. Come in una scrittura automatica, da anni mi ripetevo la stessa cosa: bisogna amare ciò che si vive, non solo la vita in sé, che è un’astrazione, ma gli atti, i gesti, le scelte, gli entusiasmi, i tonfi, i progetti che ci costruisci dentro e amarli incondizionatamente, che siano gioia o dolore, vittoria o sconfitta, pietre sparse o monumenti. Ogni cosa che viviamo è unica. Rivissuta non è la stessa di prima”.

L’album è il frutto della collaborazione di un team d’eccezione, a cominciare da Lucio Fabbri, che oltre a suonare pianoforte, piano elettrico, organo Hammond, violino, viola, fisarmonica, basso elettrico e chitarra elettrica, ha curato la produzione artistica. E poi, Massimo Germini alle chitarre, Marco Mangelli al basso, Roberto Gualdi alla batteria e percussioni.

Pochissimi biglietti ancora disponibili su www.ticketone.it.

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