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Pan ed Langa, da una filiera locale un prodotto d’altri tempi

ALBA. La tradizione dei territori passa anche attraverso la valorizzazione dell’enogastronomia e dei suoi prodotti che, con il tempo e grazie al lavoro delle persone, sono diventati eccellenza riconosciuta. Le intuizioni portano ad ottenere buoni risultati anche per il campo dell’alimentare e, a partire dal 2011, il Pan ed Langa (Pane di Langa) è diventato un prodotto riconosciuto e riconoscibile, grazie a una piccola filiera locale del grano, nata sulle colline di Langa. Filiera che nasce alla collaborazione tra Renzo Sobrino, titolare del Mulino Sobrino a La Morra (CN) e un gruppo di panificatori di Alba e dintorni che oggi formano il Consorzio di Tutela “Pan ed Langa”, presieduto da Enrico Giacosa, maestro panettiere di Alba.

I panificatori consociati sono: Il forno di Bosio,  Panificio pasticceria forno a legna di Sarotto Claudio, Panetteria Giacosa, Alla Corte del Pane, Antico Forno di Ferrero Dario, Panificio Tallone, Gerlotto dal 1955,  Macina Il Molino Sobrino  e Mulino Sobrino.

Il “Pan ed Langa” si caratterizza per una pasta semi-integrale, a ridotto contenuto di glutine, ottenuto da una lunga lievitazione naturale, molto digeribile e a lunga conservazione, e viene proposto in pagnotte allungate dal peso di 500 grammi con la classica incisione a spiga stilizzata con marchio l’ostia che lo contraddistingue.

«Il nostro – spiega il presidente Enrico Giacosa – è un consorzio di aziende di panificatori, nato con statuto ufficiale nel luglio del 2011, all’interno dell’associazione autonoma panificatori della provincia di Cuneo. Da un po’ di anni sentivamo la necessità di proporre un pane che rappresentasse in pieno le peculiarità del nostro territorio e la sua tradizione. Dopo parecchie ricerche e riflessioni siamo arrivati a riscoprire alcune vecchie varietà di frumento tenero, dapprima “Gambo di ferro” e “Rosso gentile”, in un secondo momento, “Verna” e “Frassineto”, ed infine “Auronomia”. Molite su macina in pietra naturale e panificate con pasta madre naturale per ottenere un prodotto non solo di memoria, ma ideale per l’alimentazione salutistica dei nostri giorni».

«La nostra peculiarità – conclude Giacosa – è sicuramente il rispetto di tutta la filiera, abbiamo la tracciabilità dal campo alla tavola, sui sacchetti della farina è riportato il nome del produttore del grano e il comune in cui è stato coltivato. I grani sono tutte vecchie varietà coltivate tradizionalmente sulle nostre colline».

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