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Langhe, a “caccia” di tartufo nero affiancati da esperti cercatori

I trifulau dell’Associazione Trifulau Colline di Langa offrono la possibilità di partecipare alla ricerca simulata dal tartufo trascorrendo un fine settimana indimenticabile

Andare per boschi alla ricerca del tartufo è senz’altro una delle esperienze emozionali più intense che il territorio delle Langhe e del Roero può regalare. I trifulau dell’associazione Trifulau Colline di Langa offrono la possibilità di partecipare alla ricerca simulata dal tartufo. Simulata perché i tartufi sono appositamente nascosti prima della ricerca. Poiché la ricerca si svolge in tartufaia (luogo in cui normalmente crescono i tartufi), nulla esclude che durante la ricerca si possano trovare dei tartufi non nascosti per l’occasione, ma giunti a maturazione in modo naturale.

«Andare per boschi alla ricerca del tartufo, sia esso bianco o nero, è una delle esperienze emozionali più intense che il nostro territorio può regalare – spiegano dall’associazione – Con noi la ricerca si svolge a Barolo che rappresneta una tartufaia naturale così come a Neive e Trezzo Tinella. La durata di ciascuna ricerca è di circa 1 ora/1,30. Consigliamo un abbigliamento adeguato ad un’escursione nei boschi ed in aperta campagna con scarponcini o gambali».

Il periodo va da metà marzo sino a metà maggio e la prenotazione è obbligatoria e il  costo base della ricerca: 122 euro per due persone + 12 euro per ogni persona aggiuntiva. I bambini fino a 10 anni non pagano nulla. A richiesta si può avere il supporto di un interprete per inglese, tedesco, francese, spagnolo,

russo e il transfer da e per il proprio luogo di soggiorno/residenza. Ai gruppi numerosi, superiori alle 15 persone, è consigliabile di dividersi in due. In questo caso la prenotazione deve essere effettuata separatamente, compilando il modulo per ciascuna comitiva.

«Il tartufo – ci tengono a sottolineare dall’associazione – è un fungo ipogeo, che vive sotto terra. Nonostante i tartufi neri in Piemonte abbiano vissuto a lungo all’ombra del tartufo bianco, indubbiamente più prestigioso e rinomato, negli ultimi anni l’interesse verso il tartufo nero è molto aumentato. La sua raccolta sul nostro territorio è concentrata sui primi mesi dell’anno in ambiente collinare. Dopo la sua formazione, il tartufo diventa un vero e proprio parassita, succhiando la linfa che la radice estrae dal terreno, ricavandone profumo, sapore e colore».

Per ulteriori informazioni consultare la pagina: http://langhe.net/viaggi-itinerari/esperienze-esclusive/ricerca-tartufo-bianco-alba/

Redazione

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