La ricerca, coordinata da Franco Porcelli del Politecnico torinese, era la terza di questo tipo ed era stata richiesta dal ministero egiziano per dirimere indicazioni contrastanti venute dalle precedenti due indagini condotte da un team giapponese e uno americano. L’obiettivo è stato quello di vagliare la tesi di un egittologo britannico, Nicholas Reeves, che aveva ipotizzato l’esistenza della tomba di Nefertiti dietro i dipinti murali della parete nord ed ovest della camera mortuaria di Tutankhamun, il faraone morto giovanissimo e noto soprattutto per il suo tesoro funerario con la maschera icona dell’egittomania. Il gruppo di Porcelli comprende ricercatori dell’Università di Torino e della 3DGeoimaging azienda che ha sede sempre nel capoluogo piemontese, oltre alla livornese Geostudi Astier .
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