Nati il 5 agosto: la pianista e pittrice torinese Cristina Ariagno
Cristina Ariagno nasce a Torino il 5 agosto 1962. Frequenta il Liceo Musicale di Chivasso e contemporaneamente l’Istituto “Q. Sella “di Torino, dove si diploma nel 1981. Prosegue gli studi in Conservatorio a Torino, diplomandosi nel 1986 in pianoforte e nel 1989 in Musica Corale e Direzione di Coro. Contemporaneamente al diploma in pianoforte inizia la carriera concertistica. Negli anni della formazione, l’interesse per il disegno rimane circoscritto nella sfera personale. Mentre esegue numerosi concerti, in tutta Italia, in molti stati Europei e in Sud America, Cristina Ariagno segue gli insegnamenti di Clara Fumagalli, a sua volta allieva di Benedetti Michelangeli, e approfondisce lo studio del movimento culturale francese del primo novecento.
Le composizioni di Debussy, Satie, Ravel, Poulenc, Tailleferre, Aubert, Milhaud, Boulanger, Delvincourt, sicuramente creano un substrato artistico-moderno che si realizza a sua volta anche nella pittura e nell’espressione creativa. Nel 1993, un incontro con Ugo Nespolo si traduce nella realizzazione della copertina del suo primo cd dal titolo “Parigi inizio secolo”. Alla metà degli anni Novanta tutto questo “vissuto ” si manifesta con l’esposizione di qualche sua opera su carta durante un evento musicale.
Incide l’opera integrale da camera con pianoforte di Debussy con l ’Art Nouveau Ensemble, mentre come solista incide per la celebre casa francese Timpani Records tutta l ’opera di Germaine Tailleferre, con la Arts tedesca esegue brani dove le composizioni sono abbinate ai quadri di Van Gogh (Vincent Van Gogh Musik &Malerei).
In questi anni Cristina Ariagno rinuncia all’insegnamento in Conservatorio per potersi dedicare all’incisione del repertorio francese e alla pittura. Nell ’ambito di quest’ultima Cristina Ariagno trova inizialmente un serio interesse per l ’informale, dipingendo tele rotonde, sovrapponendo varie forme, con parti di colore in rilievo, senza cornici, al fine di creare quasi delle sculture in movimento, per non fermare mai il colore, per esprimere un senso di finitezza senza limiti. Successivamente sviluppa un periodo di ricerca, percorrendo una stra da concettuale, volto a guardare nelle evoluzioni dell’anima e della cultura mediatica che ci circonda, scostandosi decisamente dalla musica.
La ricerca la porta a tagliare le tele, a cercare nel profondo, poi a ricucirle: prima con grandi aghi, poi con il titanio solidarizzato, per sottolineare l’eternità delle cuciture e della trasformazione. La sua attività espositiva si è intensificata negli ultimi anni, seguendo un percorso e sedi più tradizionali; pittura e musica, si sono sciolte e si svolgono singolarmente, con la stessa professionalità.
La prima esposizione personale pubblica è nel 2004, a Torino, presso la Galleria Arte Nova. L’anno successivo espone a Spoleto alla mostra “Stemperando “, alla Galleria Civica d’Arte Moderna, con Folon, LeWitt, Finzi, Nespolo, Garcia Rossi.
Sempre nel 2005 la città di Caserta la accoglie con una personale intitolata “L ’armonia del colore “, curata da Pietro Farina. Parallelamente inizia l’incisione dell’opera pianistica integrale di Erik Satie che sarà pubblicata prossimamente per la Brillant olandese. Tra gli appuntamenti artistici importanti del 2006 ricordiamo la personale alla Facoltà di Storia dell’Arte di Innsbruck, curata da Christoph Bertsch e Giovanna Barbero, e l’esposizione di circa 40 opere al Palazzo del Senato a Milano, intitolata “Oltre l ’attesa ” e curata da Giovanna Barbero. Tra le opere era presente anche l ’installazione “Resurrezione “, polittico con uso del titanio solidarizzato e musica, creata ed eseguita dall’artista per il completamento dell’opera stessa.
(Fonte: schubert.it)