Personaggi

Nati l’11 marzo: lo storico braidese Piero Operti, antifascista di ispirazione monarchica

Piero Operti nasce a Bra, in provincia di Cuneo l’11 marzo 1896. Partecipa alla Prima guerra mondiale come volontario, e viene per tre volte ferito. Mutilato, è decorato al valore. La guerra gli fornisce l’ispirazione dei primi scritti: Sacchetti a terra e Convito della speranza. Nell’ottobre 1920 a Torino subisce un’aggressione da militanti di sinistra. Dal 1925 al 1948 insegna storia, tranne qualche interruzione dovuta a motivi politici: antifascista di ispirazione liberale crociana, viene sospeso dall’insegnamento.

Di argomento storico sono varie sue pubblicazioni, tra le quali Il Condottiero, biografia di Bartolomeo Colleoni. Cura il rifacimento e l’aggiornamento del paraviano Dizionario storico della letteratura italiana, cui seguono i due volumi della Storia d’Italia. Nel dopoguerra pubblicò un libro, Lettera aperta a Benedetto Croce, mirando al superamento della frattura fascismo-antifascismo, come moralmente nociva, quale condizione della rinascita nazionale. Pubblica anche una Lettera aperta al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi dello stesso tenore.

Operti, che si schiera nella Resistenza combattendo il fascismo, diviene un punto di riferimento della Destra politica italiana che vede in alcuni suoi scritti l’autore di una giustificazione storica e morale del periodo del sanguinoso scontro tra gli aderenti alla Repubblica Sociale Italiana e il movimento antifascista della Resistenza. Muore a Sestri Levante (Ge) il 2 settembre 1975.

Nel 2005, trentesimo della sua morte, gli viene dedicato un cippo a Genova, città dove vive gli ultimi anni e una lapide a Forte dei Marmi dove lo storico trascorreva l’estate. Nell’iscrizione viene indicato come “polemista e scrittore, raro esempio d’intellettuale italiano non conformista, tra vita e pensiero coerente”.

(fonte: Wikipedia)

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